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[consigli] Consigli per l`acquisto dell`auto, tutto cio che cé da sapere

Ultimo Aggiornamento: 25/02/2008 12:19
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Manuale acquisto auto usata

Comprare un’auto usata.
Può sembrare una cosa facile, ma non lo è.
Qualche persona non vuole acquistare un’auto usata perché personalmente, oppure qualche amico o parente, ha avuto esperienze negative. Bisogna però dire che anche acquistando autovetture nuove, dal costo di qualche decina di migliaia di euro, possono verificarsi dei problemi.

In ogni caso, a meno di avere particolari esigenze di tempo, la cosa migliore è non avere fretta. Come per l’auto nuova bisognerebbe avere una chiara idea della tipologia di auto che si vuole comprare, ad esempio una monovolume, piuttosto che una station wagon o una cabriolet, e ovviamente del budget disponibile.

In ogni caso siamo di fronte ad una prima scelta: acquistare da concessionari e/o autosaloni oppure da privati?

Su questa discussione troverete vari consigli per non acquistare un'auto sfigata in partenza.
Per poter fare la scelta giusta in ogni momento e bene tenere in considerazione il concetto di sicurezza, perchè le vetture usate possono nascondere sempre qualche insidia che poi si traduce in scarsa affidabilità e scarsa sicurezza.

Ci sono in circolazione tante auto che per le loro caratteristiche si prestano molto ad essere rivendute sul mercato dell'usato.
E' ovvio che sul mercato dell'usato non esistono solo auto vecchie ma anzi "circolano" moltissime auto più o meno nuove o comunque con pochi mesi di vita.
Per acquistare in sicurezza è bene seguire alcune regole.


Comprare dal concessionario
Acquistando presso filiali e/o concessionari che aderiscono a sistemi di vendita di usato sicuro e/o garantito non si dovrebbero correre rischi. Questo perché le auto, una volta ritirate sono sottoposte a numerosi controlli e ad eventuali ripristini prima di essere messe in vendita.

Inoltre la nuova legge, entrata in vigore il 23 marzo 2002, obbliga concessionari, autosaloni e commercianti d’auto a garantire le vetture per almeno un anno dalla consegna. In caso di guasto, pertanto, dovranno provvedere alle riparazioni (senza alcun onere per il cliente) e, nei casi più gravi, alla sostituzione della stessa vettura.

Al momento quindi gli stessi commercianti di norma non pongono in vendita automobili a “rischio” o “rottami”. Tuttavia, acquistando presso concessionari e/o autosaloni il costo sarà ovviamente maggiore, questo dovuto ai controlli effettuati di cui abbiamo parlato. Naturalmente l’acquisto potrà essere effettuato anche ratealmente, come per il nuovo.

Comprare dal privato
Più attenzione dovrà essere invece posta nel caso di acquisto da soggetti privati.
In questo caso non dovremo solamente soffermarci sullo stato generale dell’autovettura, ma dovremo fare molta attenzione ai documenti che la accompagnano.

Infatti è facile incorrere in qualche auto rubata o di dubbia provenienza comprando da privati. Questo perchè spesso il mercato dell'illecito si serve della vendita al privato per riciclare le auto rubate. Pertanto fate molta attenzione ai documenti!!

Auto a Km0
Negl'ultimi anni sta prendendo particolarmente piede la vendita delle auto a Km0. Queste vetture, contrariamente a come si crede, non sono vetture difettose o utilizzate per i test drive dei vari concessionari, ma sono invece auto immatricolate dalla stesso venditore per poter stare entro il target di vetture vendute nell'anno solare. In poche parole i concessionari hanno un tot di auto da vendere entro l'anno e per riuscire a stare entro gli obbiettivi prefissati (concordati con la casa) acquistano ed immatricolano a loro nome alcune auto. Poi queste vengono messe in vendita con forti sconti (20-30% di norma, ma si raggiungono percentuali a volte superiori).

Il vantaggio quindi è indubbio, ma il lato negativo è che la personalizzazione del modello è pressoché inesistente. Quindi si ci deve "accontentare" di quello che si trova, al massimo si possono aggiungere autoradio, antifurto o accessori del genere. Un altro vantaggio è dato dalla velocità con cui è possibile vedersi consegnata l'auto. Proprio per il fatto di essere già in sede l'auto è sempre in pronta consegna. Al massimo nel giro di una settimana le varie pratiche (passaggio di proprietà, eventuale finanziamento, etc.) saranno evase e potremo metterci alla guida della nostra nuova auto.

Comprare l'auto on line
Ricchissime sono le occasioni presenti on line, per una maggiore visione del mercato vi consiglo di visitare i siti specializzati. In ognuno di questi potrete anche prenotare on line una eventuale prova su strada o semplicemente compilare un modulo per richiedere maggiori informazioni sulla vettura.
Documenti auto
Al momento dell’acquisto di un’auto usata è bene controllare la documentazione a corredo della stessa, quali il libretto di circolazione ed il certificato di proprietà, prima denominato foglio complementare.

Per prima cosa si controllerà che la targa del veicolo, il numero del telaio e del motore corrispondano a quelli riportati nel libretto stesso. Anche le gomme devono essere della misura riportata nel libretto, come ricordato più avanti.

E’ bene verificare, specialmente se compriamo da privati, l’integrità del numero del telaio. Osservare che dove questo è punzonato non vi siano segni di abrasione, asportazione di metallo. Controllare inoltre che i numeri non appaiano ripunzonati o ribattuti, soprattutto se si tratta di un’auto di grossa cilindrata. Se così fosse potrebbe essere una vettura rubata e “reimmatricolata” con un falso libretto.

In questo caso ci sono degli strumenti molto utili.
Nel sito del Ministero dell'Interno è possibile, in un apposito form controllare on line che la targa e/o il numero di telaio non siano di auto oggetto di furto.
La Polizia di stato ha pure introdotto una nuova procedura di controllo tramite semplice SMS, rapida ed efficace. Per i dettagli cliccate qui
Nel libretto, oltre al tipo di omologazione inerente le emissioni, vengono riportati anche dei particolari accessori quali il gancio traino o un eventuale impianto GPL/Metano installato.

Se l’auto è dotata di cerchi in lega fate attenzione che le gomme, come caratteristiche, siano uguali a quelle riportate sul libretto, spesso chi monta cerchi in lega ha anche cambiato le gomme puntando su misure più larghe (a volte "fuori legge").

Infine è necessario controllare che sia stata effettuata la revisione periodica, che secondo la legge comunitaria entrata in vigore dall’anno 2000, deve essere fatta per la prima volta nel quarto anno successivo a quello di prima immatricolazione entro il mese di rilascio della carta di circolazione e successivamente ogni due anni entro il mese corrispondente a quello in cui è stata effettuata l'ultima revisione.

Prima dell’entrata in vigore di questa legge, nel nostro paese le revisioni avevano cadenza decennale. Cioè nel caso di un’auto immatricolata ad esempio per la prima volta nell’anno 1987 la revisione doveva essere fatta nel 1997, ma era necessario attendere i decreti che il Ministero dei Trasporti emanava in genere gli ultimi mesi dell’anno precedente. E per una macchina immatricolata ad esempio nel 1993 la revisione doveva essere fatta secondo la vecchia legge entro il 2003, ma essendo entrata in vigore la nuova legge, la prima revisione veniva calendarizzata in base a diversi decreti temporali emessi dal Ministero dei Trasporti e a cui si può prendere visione presso gli uffici MCTC.

IL CERTIFICATO DI PROPRIETÀ

Nel certificato di proprietà si dovrà osservare la mancanza di ipoteche, che seguono sempre il bene ipotecato, anche se questo successivamente viene venduto altra persona. Non solo, ma adesso è bene fare attenzione ai cosiddetti “fermi amministrativi”.

Se il proprietario dell’auto non ha pagato negli scorsi anni tasse, tassa di proprietà, imposte di qualsiasi tipo, contravvenzioni al C.di S., canoni Rai e altre ipotesi di violazioni amministrative, i cosiddetti “Enti Impositori”, quelli che cioè lamentano il mancato pagamento (Rai per il canone, Agenzia delle Entrate per le tasse automobilistiche etc) iscrivono “a ruolo” il debito, trasmettendolo poi ai Concessionari della Riscossione tributi. E questi, dopo aver ricevuto i ruoli dagli Enti impositori emettono la cartella di pagamento e con questa chiedono il versamento del dovuto entro sessanta giorni. Decorsi questi sessanta giorni dalla notifica della cartella non pagata, il Concessionario della riscossione dei tributi invia al contribuente una comunicazione preventiva di fermo amministrativo con la quale intima, nei venti giorni successivi alla ricezione della predetta comunicazione, il pagamento degli importi richiesti.

Il mancato pagamento nei venti giorni determina, al 20° giorno, l'iscrizione al P.R.A. (Pubblico Registro Automobilistico) del Fermo Amministrativo sul veicolo. E’ un provvedimento volto a garantire il credito vantato dal Concessionario della riscossione. Questo in quanto l'iscrizione del Fermo Amministrativo nel Pubblico registro determina l'avvio di una procedura esecutiva finalizzata alla riscossione forzosa del credito del Concessionario

Quindi nei sessanta giorni successivi alla iscrizione del provvedimento al Pubblico registro dovrebbe iniziare l'esecuzione con il pignoramento del bene. Il fermo amministrativo iscritto al P.R.A. determina il divieto di circolazione del veicolo e la sua violazione determina una sanzione compresa tra i 656,25 e i 2.628,15 €uro.

Ma la cosa forse più grave è che secondo la corrente giurisprudenza si può ipotizzare, in caso di circolazione del veicolo, la mancata copertura assicurativa. Il problema è che spesso prima viene effettuato il fermo e poi viene inviata la raccomandata di avviso. Quindi il proprietario può non sapere di avere il veicolo fermato e perciò può anche venderlo senza che sul Certificato di proprietà sia riportato nulla.

Per questo in ogni caso, per non avere sorprese è bene informarsi in maniera più approfondita e richiedere al PRA una visura oppure un estratto cronologico. La visura mostra chi è il proprietario attuale e se vi sono ipoteche iscritte.

Per l’estratto cronologico, l'Ufficio rilascia un certificato contenente la storia del veicolo, dalla sua iscrizione al P.R.A. al giorno della richiesta. Chiunque può presentare al P.R.A. la richiesta di una visura o estratto cronologico. E’ necessario fornire solo la targa dell’auto e questi risale al proprietario e ai dati tecnici del veicolo e li comunica a chi ne ha fatto richiesta.

Le categorie di auto
Per una migliore comprensione ho diviso le auto nei famosi segmenti (B, C, D, etc.) ma, più semplicemente in:
Classe alta
Medie
Piccole
Station wagon
Monovolume
Fuoristrada
A meno che non si desideri un’auto particolare (auto d’epoca ad esempio), è bene scegliere una vettura che non abbia troppi anni di vita e che comunque non sia in cattive condizioni. Questo perché, a meno di non essere dei bravi meccanici, le riparazioni di vetture vecchie o in cattive condizioni potranno arrivare a costare più della vettura stessa! Quindi, come è in uso per i commercianti del settore, meglio orientarsi su automobili che non superino i sette, massimo otto, anni di vita. Vetture immatricolate perciò per la prima volta dal 1995.

Anche perché eventuali ricambi “particolari” necessari ad un ripristino della vettura potrebbero essere reperibili “a fatica” (anche presso la stessa casa produttrice) e si finirebbe per affidarsi a ricambi usati (vedi demolitori) che ovviamente non potranno garantirci un’adeguata sicurezza. Ricordiamoci che un ricambio originale è di norma migliore di quello di concorrenza. Sino a quando si tratta di fanaleria o paraurti magari si può cercare di risparmiare ma su freni, olii, dischi, etc… meglio non badare al risparmio ma alla sicurezza!

Attenzione anche a modelli particolari, usciti di produzione da tanto tempo o costruiti in un numero limitato di esemplari, poiché i problemi di reperibilità dei ricambi si accentuerebbero e se trovati il loro prezzo potrebbe lievitare in maniera ingiustificata.

Passiamo ad esaminare il tipo di vettura da acquistare.

Una vettura di classe alta (parliamo della categoria delle grandi) sarà stata probabilmente meno stressata di una utilitaria, per diversi motivi. Il primo è che generalmente chi acquista questo tipo di auto non ha problemi economici e possiede diverse auto. Normalmente in queste automobili troviamo motori di grossa cilindrata (specialmente diesel) ed il proprietario, che magari non ha una guida esasperata e/o sportiva, avrà quasi certamente curato la manutenzione con regolarità e scrupolo, specie se l'auto è stata usata per lavoro (maggiore affidabilità).

Questo tipo di vetture si svalutano molto nei primi cinque anni di vita, quindi potrebbero rappresentare un buon affare. Sono di norma dotate di tutti gli accessori e dispositivi e possono ancora dare ancora molta soddisfazione per quanto riguarda il confort e la sicurezza di viaggio. Soprattutto i modelli oltre i 2000 cc, che in Italia rappresenta “la barriera psicologica” della cilindrata delle auto. Bisogna però considerare che le spese fisse (tassa di possesso e assicurazione) per tali tipologie di auto non saranno trascurabili e la manutenzione probabilmente sarà anch’essa onerosa.

Stesso discorso per le medie, le più diffuse nel mercato italiano.
Una cilindrata ideale per una media varia dai 1500 ai 1800 cc, cilindrate che ci potranno garantire una buona sicurezza dinamica con consumi e costi di gestione non eccessivi. Vi è una ampia gamma di vetture in questa fascia di cilindrata, marche italiane e straniere. Le tedesche sono fra le più apprezzate e sono quelle che nell'usato mantengono il valore più alto, ma il costo dei loro ricambi è piuttosto alto.

Le francesi, invece, sono vetture un po' particolari, molto comode, ma vale anche per loro il problema dei ricambi dal costo elevato. Stesso discorso per le marche inglesi e giapponesi, anche se la diffusione di queste automobili, almeno nel nostro paese è più contenuta. Le italiane non godono di grossi apprezzamenti ma alla fine si fanno valere per i loro modesti costi di esercizio.

Le piccole sono invece vetture usate prevalentemente in città o per viaggi cosiddetti "intercity". Generalmente hanno basse spese di gestione (tassa di proprietà e assicurazione) e consumano poco carburante (anche 20 Km/l nel misto) in virtù della massa ridotta e dei motori sempre più efficienti in termini di combustione. Ad essere sinceri gli ultimi modelli delle “piccole” non si possono proprio definire utilitarie in senso stretto, perché oramai sono dotate di dispositivi e accessori che prima erano appannaggio delle vetture di classe medio alta.

In caso di acquisto, particolare attenzione verrà riservata allo stato della frizione e degli organi dello sterzo, maggiormente sollecitati nella guida cittadina. In questo settore hanno fatto scuola vari modelli italiani (Panda e Punto su tutti) ma negl’ultimi anni questo segmento ha visto nascere modelli altrettanto validi prodotti da case costruttrici sia Europee che non.

Molto di moda per adesso sono le station wagon.
Usate se ne trovano molte e di tutte le cilindrate, da 1400 a 2500 cc ed oltre.
Attenzione all’uso che ne è stato fatto e che se ne dovrà fare. Se la vettura è stata usata effettivamente per il trasporto, gli interni saranno sicuramente usurati, le sospensioni scariche ed il motore sfruttato. Se si desidera acquistare questo tipo di vettura è meglio scegliere un modello che abbia una adeguata cilindrata e potenza.

Ad esempio se con un 1400 cc si viaggia a pieno carico, il motore dovrà essere sfruttato a fondo per ottenere una sufficiente brillantezza di marcia con conseguente maggiore consumo di carburante e con una usura più elevata di tutti i componenti, ma la cosa più importante e assolutamente da non trascurare è il fatto che viene compromessa la sicurezza attiva del veicolo. Questo perché nei falsipiani autostradali o extraurbani bisognerà usare molto le marce, le partenze da fermo agli incroci saranno lente e i sorpassi non potranno essere effettuati con la dovuta celerità.

Quindi meglio scegliere una vettura con una cilindrata e una potenza più elevata, ad esempio un 1600 o meglio ancora un 1800 cc. Anche se adesso anche un 1.600 può arrivare ad avere ben oltre 120 cavalli…
La maggiore spesa di tassa di proprietà e assicurazione verrà compensata da una sicurezza e tranquillità di guida maggiori e molto probabilmente da consumi minori (per via della maggiore coppia).

Molto successo riscuotono per il momento i monovolume, vuoi per la volumetria interna, vuoi per la estrema versatilità che queste vetture offrono. Generalmente si tratta di auto pesanti e con una sezione frontale molto ampia. Ne consegue che le versioni a benzina consumano parecchio, meglio pertanto scegliere le versioni equipaggiate con motori turbodiesel. Questi ultimi hanno un consumo più ragionevole e il motore dispone ai bassi giri di una coppia superiore, cosa che permette al veicolo di muoversi con maggiore agilità e sicurezza.

Il punto debole dei monovolume sono i freni e le sospensioni in quanto gravati normalmente da un carico superiore a quello riscontrabile in una vettura normale. Particolare attenzione dovrà essere riservata ai sedili e ai loro meccanismi ed agganci in quanto in queste auto possono essere spostati e/o tolti dall'abitacolo agevolmente per aumentare il numero dei posti disponibili e/o il vano di carico.

Le fuoristrada sono autovetture particolari, anche se ultimamente solo pochi le utilizzano per lo scopo per cui sono nate. Più che altro rappresentano uno status symbol, anche se piuttosto oneroso da mantenere.
Il consumo di carburante è elevato in ogni condizione di utilizzo e i ricambi sono inoltre molto costosi. Le caratteristiche dinamiche di queste vetture (accelerazione, frenata e tenuta di strada), nell'uso normale su strade e autostrade sono spesso inferiori a quelle di una normale autovettura. Ultimamente per sopperire a questo problema quasi tutti i modelli vengono equipaggiati con sistemi di controllo della stabilità (vedi ESP) che ne migliorano la guidabilità e la sicurezza. Tuttavia non sempre questi dispositivi vengono forniti di serie.

Dopo questa breve panoramica è il momento di esaminare l'autovettura scelta. Per prima si dovranno osservare le parti esterne.

I controlli sulla carrozzeria
Se l'auto ha un tradizionale colore pastello, la vernice dovrà essere brillante.
Non dovranno essere presenti opacità, macchie dovute alla plastificazione della pece degli alberi o alla corrosione dovuta agli escrementi dei vari volatili. La presenza di tali macchie significherà che la vettura è stata lavata e cerata pochissimo e quindi rappresenta un segno di trascuratezza non indifferente.

Poi si procederà ad una prima osservazione del cofano e del frontale dell'auto.
Piccole abrasioni causate da sassolini, che tra l'altro si trovano anche in autostrada, potrebbero significare che l'auto ha percorso molti chilometri, forse anche ad alta velocità. Poi bisognerà osservare attentamente le superfici all'angolo del cofano, del montante e del parafango. Queste dovranno avere lo stesso colore e ovviamente la stessa brillantezza cromatica. Se così non fosse, probabilmente uno o più di questi tre elementi potrebbe essere stato riverniciato, forse a causa di un incidente.

Stessa osservazione può essere fatta per la parte posteriore. Importante è anche controllare le guarnizioni dei vetri, nel caso in cui la vettura fosse stata riverniciata probabilmente si potrà ravvisare qualche sbavatura di vernice. Meglio comunque essere cauti e chiedere spiegazioni al venditore senza arrivare subito a conclusioni affrettate.

Stesse considerazioni vanno fatte se l'auto ha una vernice metallizzata.
Questo tipo di vernice è più resistente, ma il ripristino è più costoso quanto vi sono più strati ed il semplice ritocco è alquanto visibile. Quindi, quando necessario, bisogna provvedere alla verniciatura di una intera area, ad esempio una portiera, il cofano, etc. Con i "tintometri", attualmente si può ricreare la cromaticità attuale della vernice dell'auto, ma con un po' di attenzione si riescono a riconoscere le parti verniciate recentemente. Specialmente nella zona del paraurti.

Uno sguardo proprio a questi elementi permetterà di vedere, a colpo d'occhio, in che modo l'auto è stata trattata. Se sono in tinta e alcune zone sono scrostate, l'auto è stata generalmente parcheggiata senza tante attenzioni. Verniciare ex novo i paraurti è in genere una operazione costosa (circa 150 €uro). Se vi sono fasce gommate o inserti in plastica, fare attenzione alle piccole botte e alle eventuali rientranze che queste presentano. L'auto potrebbe essere stata parcheggiata facendosi spazio "spingendo" le auto un po' avanti e un po' dietro. Attenzione alle auto che hanno i paraurti deformabili. Questi quando assorbono un colpo tornano più o meno alla loro posizione e forma originaria, ma l'urto può avere deformato parti metalliche e meccaniche interne.

Fari - Parabrezza - Lunotto
ESAME DEI FARI

Devono essere ovviamente integri. Quelli anteriori devono avere le parabole riflettenti lucide, non opache e senza infiltrazioni di umidità. Il vetro non deve essere in alcun modo scheggiato. Stessa cosa se nei paraurti vi sono incassati fari fendinebbia e/o proiettori di profondità. Gli indicatori di direzione ed i fari posteriori devono avere la plastica non fessurata e non scolorita. E' ovvio che tutto l'apparato di illuminazione debba essere perfettamente funzionante.

L'illuminazione in una auto usata si può notevolmente migliorare in primis cambiando tutte le lampade vecchie con lampade nuove, questo perché le lampadine con il tempo tendono a perdere, anche di molto, la loro brillantezza. Poi, con appositi detergenti spray è possibile disossidare tutti i contatti, sicuramente ossidatisi dal tempo.
Ricordatevi che è importante per la sicurezza vedere bene e farsi vedere bene!

CONTROLLO DEL PARABREZZA

Se le spazzole dei tergicristalli non sono state cambiate con la dovuta frequenza, il cristallo anteriore potrebbe avere delle piccole striature che con la luce del giorno in genere non danno molto fastidio. Ma di notte queste striature si comportano come dei prismi che riflettono la luce compromettendo la trasparenza e la visione notturna in maniera molto pericolosa pregiudicando pertanto la sicurezza di guida.

Se le striature e i graffi non sono molto profondi, si può ovviare a questo inconveniente lucidando il vetro con l'ossido di cerio, reperibile presso un vetraio, che ha anche l'attrezzatura per effettuare l'operazione a regola d’arte.

Attenzione anche che nel parabrezza non vi siano "bolle" o incrinature provocate da sassolini o altro materiale contundente. Questi difetti sono molto pericolosi poiché non sempre rimangono nello stato in cui si trovano ma col tempo possono espandersi per tutto il cristallo portandolo, nei casi estremi alla rottura. E' possibile comunque riparare il parabrezza rovinato presso centri specializzati, a fronte di una modica spesa.

IL LUNOTTO

Anche il lunotto non deve presentare bolle o incrinature per gli stessi motivi sopra esposti. Se si tratta di una station wagon o di un modello dotato di tergicristallo posteriore, si dovrà controllare la presenza di eventuali rigature prodotte dalla spazzola tergicristalli, anche perché questa (purtroppo) normalmente viene sostituita con una frequenza inferiore rispetto a quelle anteriori. Succede anche che per imperizia o distrazione spesso venga azionata "a secco" senza acqua o detergente, con le conseguenze che si possono immaginare.

Il lunotto posteriore spesso e volentieri sarà di tipo “termico”. Questo è composto da una resistenza applicata sulla superficie interna del vetro stesso, che riscaldandosi permette di “spannare” il vetro, utile per migliorare la visibilità posteriore e pertanto la sicurezza di guida. Il lunotto termico serve anche a sciogliere (per quanto possibile) l’eventuale crosta di ghiaccio o brina che si deposita all'esterno quando la temperatura cala in modo considerevole.

Può succedere che qualche “pista” della resistenza possa interrompersi a causa, ad esempio, di una errata pulizia interna del cristallo. A volte osservando le piste della resistenza con una lente si riesce a trovarne l'interruzione. Per ripararla basterà applicare con delicatezza un sottile strato di vernice d'argento e questa tornerà a funzionare. Quindi non preoccupatevi più di tanto.

Cerchioni - Pneumatici
CERCHIONI

Visivamente i cerchioni, sia che siano fatti di lega che di lamiera, non dovranno avere colpi o ammaccature e strisciate sui bordi, segno che l’uso della vettura potrebbe essere stato poco ortodosso, cioè che il precedente proprietario magari è andato a finire dentro un profondo buco oppure parcheggiava a filo del marciapiedi, compromettendo, magari, la geometria degli organi sterzanti (se poco attento nell'avvicinarsi al marciapiedi o in caso di buche sull'asfalto).

PNEUMATICI

I pneumatici sono importantissimi e se sono consumati è bene sostituirli. Controllarne il loro consumo che dovrà essere il più uniforme possibile, se vi sono nella spalla esterna tagli e abrasioni o se vi è la presenza di evidenti screpolature sarà il caso di sostituirli.

Il consumo irregolare o anomalo dei pneumatici può significare che il veicolo ha qualche problema di ammortizzatori e/o sterzo o peggio che è stato trattato male e trascurato (pressione gomme ad esempio). Non dimentichiamoci mai della ruota di scorta! Sia che si tratti di ruotino che di gomma normale questa deve essere integra, non usurata, screpolata o ancor peggio bucata.

Alzacristalli - Portiere
GLI ALZACRISTALLI

Vi sono auto dotate di alzacristalli elettrici solo per le portiere anteriori, altre sono dotate di alzacristalli elettrici per tutte le portiere. Su quelli posteriori, se ancora dotati di sistema a manovella, si dovrà fare attenzione alla scorrevolezza del comando durante la rotazione della manovella. Infatti potrebbe essersi indurito a tal punto che il finestrino potrebbe non riuscire ad arrivare alla fine della sua corsa. Anche quelli elettrici possono avere gli stessi problemi, perché magari usati molto poco durante la vita dell'auto.

In ogni caso, se la corsa risulta difficoltosa, sarà necessario smontare il pannello e provare a lubrificare (con della vaselina filante) i meccanismi ed eventualmente disossidare i contatti. Attenzione quando si smonta il pannello, a non forzare gli innesti di plastica per non romperli. Se questa fase vi preoccupa, beh chiedete al venditore di far ripristinare i meccanismi altrimenti potete pur sempre rinunciare.

Per gli azacristalli anteriori il problema è opposto. Normalmente sono elettrici e sono usati in ogni situazione. Ad esempio in autostrada o per cambiare l'aria. Rumorosità o cigolii strani durante la salita e/o la discesa del vetro indicano una usura anomala dei meccanismi o delle guide. E' bene fare attenzione agli alzacristalli di tipo elettrico, perché generalmente i ricambi sono molto costosi.

LE PORTIERE

Devono aprirsi e chiudersi bene e le cerniere non devono scricchiolare. La portiere devono essere allineate con il profilo della scocca e non ci devono essere interferenze con le battute. Ci si assicurerà poi che le serrature funzionino a dovere. Non devono presentare segni di effrazione e la chiave dovrà essere inserita e tolta senza sforzo. Se la vettura è dotata di chiusura centralizzata, tutte le serrature, all’atto della apertura o della chiusura dovranno eseguire il comando contemporaneamente. Le guarnizioni di tenuta dovranno risultare integre, prive di parti mancanti, morbide e senza screpolature.

Sedili - Cinture di sicurezza
I SEDILI

Componenti importanti per il confort e per la sicurezza.
Un sedile in buone condizioni permette di viaggiare comodi e quindi con meno stress e con più sicurezza. Visivamente non devono avere il tessuto molto consumato, liso o sporco. Non devono avere bruciatore o buchi provocati da mozziconi di sigarette. Se in pelle non devono avere zone lise o con evidenti screpolature.

Provare tutti i meccanismi di regolazione, verificare la scorrevolezza e il blocco del sedile sulle guide. Una volta fermato in posizione non deve muoversi in avanti o indietro. Verificare anche la funzionalità dei meccanismi di inclinazione, rigidità lombari e regolazioni in altezza se presenti. Devono funzionare perfettamente.

Sedersi e provare il molleggio. Il sedile deve essere, in base alle caratteristiche della vettura, più o meno duro ma mai “sfondato”.

Attenzione ai sedili con regolazioni elettriche e/o computerizzate. Il loro funzionamento deve essere preciso e senza rumori strani e/o anomali, perché una loro riparazione o sostituzione è molto costosa.

LE CINTURE DI SICUREZZA

Gli attacchi delle cinture devono essere integri nell’involucro e permettere un aggancio e uno sgancio rapido e sicuro. Provare a tirare con forza la cintura: il meccanismo di blocco deve intervenire subito ed il meccanismo di recupero deve permettere un recupero rapido della cintura.

Controllare il tessuto della cintura stessa. Deve essere perfettamente integro, senza stiramenti o abrasioni.

Climatizzatore - Impianto elettrico e comandi
IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE

Deve funzionare bene perché è importante ai fini della sicurezza per diversi motivi. Ad esempio può sbrinare o disappannare velocemente i vetri in inverno garantendo una ottima visibilità. Crea un microclima all’interno dell’abitacolo (sia d'estate che d'inverno) che permette una guida più sicura e attenta. E’ bene accertare il corretto funzionamento dei comandi di flusso e direzionalità dell’aria, nonché del corretto funzionamento delle bocchette e dei relativi comandi di chiusura.

Molte auto sono dotate di una centralina elettronica che comanda dei servomotori per la regolazione delle paratie interne che indirizzano i flussi d’aria. Verificare la perfetta funzionalità di tutto il dispositivo perché la riparazione di questi componenti è molto costosa.

Se dotata di condizionatore verificarne il funzionamento. Potrebbe essere scarico, una ricarica non costa eccessivamente, ma se non dovesse funzionare a causa del compressore, il costo della riparazione potrebbe essere elevato.

IMPIANTO ELETTRICO E COMANDI

L’impianto elettrico e una delle parti più complesse della vettura e quello che percentualmente dà più problemi. Si verificherà quindi il funzionamento di tutti i dispositivi, quali fanali e commutazione degli stessi, indicatori di direzione, lunotto termico, tergicristalli anteriori e posteriori (se presenti) con relativa temporizzazione, luci di cortesia, specchietti elettrici, funzionalità dei pulsanti di sblocco tappo carburante e bagagliaio. Importante anche il clacson e/o le trombe di segnalazione acustica (non devono essere state modificate con prodotti non omologati).

Attenzione anche al cruscotto e agli strumenti di controllo delle varie temperature, pressioni e livelli, delle spie di segnalazione e del corretto funzionamento di tachimetro e contachilometri. Se anche solo uno di questi non dovesse funzionare questo è indice di scarsa attenzione e manutenzione.

Il Motore e i Km percorsi
IL MOTORE

Controllare il motore di un'auto usata non è una impresa facile, ma proveremo qui a descriverla con la massima semplicità.

Innanzitutto è necessario, con l'apposito comando all'interno dell'auto, aprire il cofano motore. Attenzione anche a questo particolare. Il comando deve aprire agevolmente il cofano. Se fosse duro da azionare, probabilmente in un futuro non lontano il cavo di comando potrebbe spezzarsi e rendere difficoltose (magari "sul più bello") anche le operazioni più semplici, ma necessarie, come il controllo ed il ripristino dei livelli di olio, liquido refrigerante e/o detergente per i tergicristalli, etc.

Il motore deve presentarsi, a vista, asciutto senza perdite di liquidi quali olio e/o altri liquidi vari. I manicotti devono essere integri, asciutti e la gomma deve essere morbida e non dura o vulcanizzata. In prossimità delle fascette di chiusura i manicotti stessi non devono avere perdite e non vi deve essere la presenza di macchie o incrostazioni.

Controllare se vi sono perdite di liquido anche dalla pompa dell'acqua, del servosterzo e del clima (se presenti). Verificare il tubo che porta la benzina o il gasolio. Deve assolutamente essere integro e non avere perdite di combustibile.

Controllare attentamente le varie cinghie, quella dei servizi, che attiva alternatore, servosterzo, clima e altro e fare attenzione a quella di distribuzione, che comanda gli alberi a camme. Se infatti dovesse spezzarsi i danni sarebbero notevoli.

Per la cinghia che comanda i servizi la verifica risulta abbastanza agevole, in quanto generalmente ben visibile. Controllare che non sia usurata e che risulti ben tesa. Il controllo della cinghia di distribuzione risulta più complicato, in quanto generalmente racchiusa dentro un carter. Per prima cosa chiedere al proprietario dell'auto (o al concessionario) quando questa cinghia è stata sostituita, oppure verificarlo dai tagliandi di manutenzione, di norma appuntati sul libretto d’uso e manutenzione o in quello della garanzia.

A volte il chilometraggio di sostituzione viene scritto con vernice sul coperchio della scatola delle punterie. Se, però, non si riesce in alcun modo a determinare la vita di questo prezioso componente e si è intenzionati ad acquistare la vettura, è necessario mettere in conto la sua sostituzione.

I KILOMETRI PERCORSI

Controllare quanti Kilometri ha percorso l'auto che volete acquistare è importante ma non è un fattore importantissimo. Questo perchè i motori odierni (e anche di 5-6 anni fa) sono estremamente affidabili e a manutenzione quasi zero (oramai un cambio olio viene fatto anche dopo 15.000/20.000 km). Un motore oramai può raggiungere i 150.000 Km di percorrenza senza problemi, ovviamente previa manutenzione scrupolosa e puntuale. Pertanto se l'auto ha anche un buon numero di Km percorsi alle spalle non abbiate timori, ma controllate prima che la manutenzione sia stata puntuale. Diffidate dai lavori non riscontrabili a mezzo fattura.

Frizione - Cambio - Sterzo
LA FRIZIONE

Staticamente premere il pedale a fondo. Se l’auto è dotata di frizione comandata con cavo, il pedale non deve opporre una resistenza eccessiva e il gioco deve essere limitato.

Molte auto hanno la frizione a comando idraulico. Generalmente è più leggera da azionare, ma in questo caso è necessario fare attenzione al gioco del pedale. Deve essere limitato, altrimenti potrebbe significare qualche perdita nella pompa del pedale o nel ripetitore, che in genere provocano dopo poco tempo il mancato funzionamento della frizione, con il pedale che va a fondo corsa… Guasto non molto costoso, ma fastidioso e alquanto pericoloso! Per verificare stacco, attacco è usura è necessario effettuare una prova su strada.

IL CAMBIO

Una prova statica del cambio manuale è generalmente quella di osservare che non vi siano giochi e rumori anomali nel movimento della cloche. Altra prova è quella di inserire la retromarcia o la prima a frizione premuta. Devono entrare senza sforzo. Per provare le altre marce e per sentire l’efficienza dei sincronizzatori è indispensabile una prova su strada. Durante la guida il cambio deve essere piuttosto morbido e i cambi di marcia, specie in scalata, non devono essere troppo contrastati.

LO STERZO

Visivamente si può osservare la corona del volante. Se è molto liscia o lucida, probabilmente l’auto ha percorso molti chilometri. Se presenti, provare i meccanismi per la regolazione del volante in altezza e/o profondità. Devono funzionare perfettamente e bloccare il volante nella posizione desiderata. Se la vettura è dotata di servosterzo osservare che non vi siano perdite di olio (è un liquido rosso), determinate da perdite nella pompa o nella scatola dello sterzo.

Staticamente provare a girare il volante a destra e a sinistra e se la vettura è dotata di servosterzo si farà con il motore acceso. Non vi devono essere giochi eccessivi o rumori strani, perché significherebbe che qualche componente dell’apparato sterzante è stato “stressato” in maniera eccessiva, come ad esempio il salire e scendere dai marciapiedi durante le manovre di parcheggio. Questo provoca dei danni ai braccetti, alle testine e alla scatola dello sterzo che compromettono la sicurezza dinamica della vettura, con costi di riparazione elevati.

Freni - Sospensioni
I FRENI

Non è il caso di soffermarsi sull’importanza dell’apparato frenante, la sua importanza penso sia nota a tutti!

Staticamente si può provare a premere più volte sul pedale del freno. Non deve scendere eccessivamente a fondo corsa e dopo un paio di pressioni deve diventare duro (a motore spento).

La spia dell’ABS, se presente, deve spegnersi dopo qualche secondo dall’accensione del quadro comandi. Attraverso i cerchi, se possibile osservare lo stato dei dischi. Non devono essere rigati e nel bordo non vi deve essere uno “scalino”, altrimenti devono essere rettificati o peggio ancora sostituiti. Se l’auto è dotata posteriormente di tamburi, chiedere quando sono stati sostituiti i ferodi, in caso contrario preventivare una loro sostituzione.

A ruote anteriori sterzate osservare le tubazioni che portano il liquido. Ovviamente non devono avere perdite di liquido e devono apparire in ottimo stato, senza abrasioni. Per quanto riguarda il freno di stazionamento, provare la sua efficacia. Tirare la leva, che non deve avere una corsa eccessiva. Su alcune vetture è a pedale e il meccanismo deve funzionare senza incertezze. Di norma ripristinare il funzionamento di questo elemento non costa poi molto (a meno di non avere i ferodi completamente consumati).

LE SOSPENSIONI

Importanti ai fini della sicurezza dinamica della vettura, generalmente sono componenti trascurati e considerati solo per il confort.

Visivamente, non vi devono essere perdite o trafilamenti di olio dagli steli del pistone. Lo stesso stelo deve avere una cromatura integra e brillante. Poi è necessario appoggiare due mani ed esercitare una forte pressione (per qualche istante) ad ogni angolo della vettura.

Questa si abbasserà opponendo una certa resistenza, ma attenzione al momento in cui si toglierà la pressione. La vettura deve tornare in posizione gradatamente, con una ascesa smorzata. Se il ritorno in posizione fosse brusco e/o addirittura con qualche oscillazione, significa che gli ammortizzatori sono scarichi e vanno sostituiti senza indugio. In ogni caso è necessario verificarne il funzionamento con una prova su strada.

La prova su strada
E’ evidente che la vettura sarà condotta da noi personalmente, per rendersi conto meglio del suo comportamento durante l’uso che poi ogni giorno faremo. Prima di tutto è bene accertarsi che l’auto sia regolarmente assicurata e che l’assicurazione, se fa parte di quelle della categoria telefonica / online, non preveda il diritto alla rivalsa. Cioè può essere guidata anche da persone che non sono intestatarie della vettura. Eliminare questa clausola al momento della stipula del contratto di assicurazione costa pochi euro in più, ma non tutti la sottoscrivono.

E’ bene controllare anche che la revisione sia stata effettuata regolarmente, che deve essere effettuata la prima volta dopo quattro anni dalla prima immatricolazione, successivamente ogni due.

METTIAMOCI ALLA GUIDA

Verificheremo ora dinamicamente quello che in precedenza era stato esaminato in modo statico. Naturalmente entreremo nella vettura e una volta seduti al posto di guida effettueremo le regolazioni del sedile e degli specchietti retrovisori interni/esterni per una posizione confortevole e sicura.

Una volta allacciate le cinture ruoteremo la chiave nel quadro di accensione. L’auto effettuerà sicuramente un check up accedendo tutte le spie presenti, per spegnerle dopo qualche secondo. Inutile dire che le spie devono spegnersi tutte (eccetto quelle dei servizi attivati, ovviamente, come ad esempio lunotto termico, fari, etc.). Gireremo quindi ulteriormente la chiave per avviare il motore.

Il motorino di avviamento dovrà essere silenzioso e l’avviamento del motore quasi istantaneo. Se così non fosse, in una macchina a benzina rischieremo di mettere fuori uso il catalizzatore. La benzina incombusta iniettata nei tentativi di avviamento infatti brucerebbe successivamente all’interno del catalizzatore distruggendolo. Questo potrebbe voler dire che il motore ha più km del dovuto, oppure che la manutenzione non è stata eseguita a regola d’arte.

Una volta che il motore è stato avviato, senza toccare il pedale dell’acceleratore, il regime del minimo deve essere regolare, non troppo basso ne troppo alto, senza pendolamenti e variazioni repentine di giri. Si può provare ad inserire o accendere qualche accessorio che ha un certo assorbimento di potenza meccanica o elettrica, quali il condizionatore oppure il lunotto termico o i fanali. Il motore forse calerà un po’ di giri, ma deve poi stabilizzarsi senza spegnersi e senza che il regime si abbassi al punto di provocare l’accensione della spia della pressione olio. Inconvenienti di questo tipo sono addebitabili generalmente all’apparato di iniezione, specialmente problemi con il debimetro, iniettori o filtro del carburante sporchi.

Anche questo fattore potrebbe volere dire che l’auto ha percorso molti km oppure, cosa peggiore, che è stata trascurata e la manutenzione non è stata eseguita regolarmente. Quindi ascolteremo se dal cofano proviene qualche rumore strano, quali quelli provocati dai cuscinetti tendicinghia. Inserita la prima marcia ci si avvierà verso la strada.

IL CAMBIO

Se il motore è freddo, si procederà lentamente fino al raggiungimento della temperatura di esercizio. La frizione deve staccare e attaccare in maniera dolce e decisa senza strappi. Anche gli altri rapporti devono essere inseriti senza che la cloche del cambio opponga molta resistenza. Se prima di partire l’auto era fredda, marciando l’olio del cambio ed il cambio stesso raggiungono la temperatura di esercizio ed i cambi marcia devono diventare più dolci e meno contrastati. Se durante l’inserimento qualche marcia dovesse grattare, probabilmente qualche sincronizzatore è usurato. Attenzione perché mettere le mani sul cambio è generalmente un’operazione alquanto onerosa.

LA BRILLANTEZZA DEL MOTORE

Una volta in strada, possibilmente dove non c’è molto traffico, si proverà a media velocità ad inserire le marce alte e a premere a fondo il pedale dell’acceleratore. E’ una simulazione di una ripresa per disimpegnarsi in un incrocio, oppure l’inserimento veloce in una corsia di accelerazione in autostrada o meglio può rappresentare il sorpasso di un veicolo. Il motore dovrà riprendere in modo regolare senza sussulti, strappi o vuoti e la frizione non dovrà slittare. Si proverà da fermo a fare una prova di accelerazione, senza strafare, ma con una certa decisione, inserendo le marce in maniera veloce e portando il motore vicono al regime di potenza massima. E’ una simulazione di una partenza per disimpegnarsi improvvisamente in un incrocio o a uno stop.

L’accelerazione dovrà avvenire in maniera costante, con il motore che risponde prontamente senza strappi e indecisioni, ovviamente tenendo in considerazione la potenza e la cilindrata della vettura. Accelerazione e ripresa sono due parametri molto importanti e determinanti ai fini della sicurezza attiva, permettendo nella guida di tutti i giorni di “trarsi d’impaccio” in situazioni critiche, quali quelle sopra riportate. Un motore che durante l’effettuazione di un sorpasso perde colpi oppure non accelera a sufficienza, può compromettere la sicurezza nostra e degli altri utenti.

L'IMPIANTO FRENANTE

Successivamente ad una velocità media, possibilmente in uno spiazzo o in una strada ove non c’è traffico (ad esempio nello spiazzale del rivenditore), si eseguiranno delle prove di frenata, premendo il pedale con una certa energia. Poi ad una velocità medio bassa, senza avere auto dietro, si proverà a premere il pedale con forza, come se un ostacolo comparisse improvvisamente davanti a noi. In ogni caso l’auto dovrà decelerare senza sbandare e senza “tirare” da una parte o dall’altra. Se dotata di ABS si sentirà il pedale del freno “pulsare” repentinamente, le ruote non si dovranno bloccare e sarà possibile mantenere la traiettoria o correggerla con lo sterzo.

Se l’auto dovesse sbandare o tirare a destra o sinistra, potrebbe avere gli ammortizzatori parzialmente scarichi, che vanno ovviamente sostituiti. Molti utenti sottovalutano l’importanza degli ammortizzatori, ma è bene ricordare che sono fondamentali per la sicurezza dinamica della nostra autovettura. Infatti i trasferimenti di carico che si verificano durante la marcia di una vettura se sono troppo repentini e non “regolati” possono compromettere irrimediabilmente la stabilità dell’auto. Questo può succedere quando durante la marcia si vuole schivare ad esempio un ostacolo, oppure con vento laterale, in frenata o a pieno carico. Non solo. Nel pavè o nello sterrato, con ammortizzatori non efficienti le ruote saltellano. I sensori dell’ABS ricevono perciò informazioni fasulle e la frenata potrebbe allungarsi in maniera considerevole.

GLI ORGANI DELLO STERZO

In un percorso rettilineo a media velocità, con il volante in posizione centrale la vettura deve proseguire dritto, senza deviare a destra o sinistra. Si proverà poi ad aumentare gradualmente la velocità, sempre rispettando il codice, l’auto deve continuare a proseguire dritto. Se così fosse significa che l’assetto e le regolazioni di convergenza e campanatura sono regolari e che la vettura non ha avuto incidenti di grossa entità. Si sterzerà quindi, prima completamente da una parte poi completamente dall’altra, con l’auto marciante a bassa velocità (magari sempre nel posteggio del rivenditore), poi da fermo oppure simulando una manovra di parcheggio. Non si dovranno sentire rumori “secchi” provenienti dall’avantreno, perché questo potrebbe significare la futura sostituzione di qualche braccetto o qualche testina dello sterzo. Segno che il proprietario dell’auto forse è incappato in qualche buca del manto stradale, o peggio parcheggiava salendo sui marciapiedi. Naturalmente in questo caso la revisione degli organi di sterzo sarà d’obbligo in caso di acquisto.

Se l’auto è dotata di servosterzo, questi dovrà funzionare egregiamente, limitando lo sforzo e quindi alleggerendo il volante durante le manovre di parcheggio, diventando poi più duro quando si aumenterà la velocità (non in tutte le vetture).

I CUSCINETTI

Si aumenterà gradualmente la velocità, poi si posizionerà il cambio in folle. Dalle ruote dovrà giungere esclusivamente il rumore di rotolamento dei pneumatici. Se da qualche ruota proviene un rumore “fastidioso” che aumenta con l’aumentare della velocità, molto probabilmente è un cuscinetto usurato. E’ un rumore che aumenterà con la percorrenza e che costringerà prima o poi, alla sostituzione del componente. Se il rumore invece compare solo ad una determinata velocità probabilmente è dovuto ai pneumatici, soprattutto se hanno una sezione larga.

L'IMPIANTO DI RAFFREDDAMENTO

La prova in città, e quindi in mezzo al traffico, metterà in risalto le eventuali carenze dell’impianto di raffreddamento. La temperatura dell’acqua nella marcia stop and go normalmente sale per mancanza di raffreddamento dinamico del radiatore. Non deve andare però oltre un certo limite, determinato dalla taratura dell’interruttore termostatico. Questo infatti aziona l’elettroventola posta sul radiatore dell’acqua e il suo funzionamento è normalmente avvertibile dall’abitacolo. In qualche auto meglio insonorizzata il rumore dell’elettroventola non è avvertibile, ma in qualche minuto si dovrà riscontrare un abbassamento della temperatura dell’acqua (di norma gli impianti efficienti mantengono il motore sempre sui 90°).

Nelle condizioni di cui sopra il motore deve in ogni caso funzionare bene, senza strappi, impuntamenti o vuoti.

La legge sulla compravendita delle auto usate
E’ regolata da una direttiva europea, la 99/44, entrata in vigore in Italia 23 marzo 2002, chiamata anche direttiva sulle garanzie legali, che integra gli articoli 1519 bis e seguenti del Codice Civile.

Questa direttiva obbliga i venditori di professione, cioè concessionari, salonisti ed importatori a estendere la garanzia, per quanto riguarda le automobili nuove (ma in genere su tutti i beni) per un periodo di due anni e per quanto riguarda le auto usate ad un periodo di almeno un anno.

E’ un passo importante nella compravendita delle automobili in genere, perché il venditore non risponde solo dei guasti ma anche delle aspettative del cliente. La direttiva stabilisce che le aspettative dell’acquirente vengono determinate dalla categoria di appartenenza dell’auto, dalle caratteristiche descritte nella pubblicità e per quanto riguarda l’usato, cosa molto importante, da quanto dichiarato dal venditore.

Queste nuove norme dovrebbero costringere il venditore ad essere più trasparente e “sincero” nei confronti dell’acquirente. Se un privato si reca da un concessionario e questi gli propone un’auto usata senza elencarne difetti, malfunzionamenti e usure, il cliente penserà di acquistare un’automobile sostanzialmente in ordine e quindi dovrà pretendere l’applicazione della garanzia su tutti gli inconvenienti che gli capiteranno. Se entro 12 mesi dovessero manifestarsi inconvenienti gravi, la cui riparazione risulterà per il cliente difficoltosa e/o onerosa, questi potrà restituire l’auto al venditore chiedendo la risoluzione del contratto e la restituzione dell’importo pagato per l’acquisto.

Spesso i venditori non si comportano in maniera trasparente per paura che, una volta reso edotto il cliente dei punti deboli dell’autovettura, questi rinuncia all’acquisto oppure possa chiedere un forte sconto. Il venditore, però, può tutelarsi dalle rivalse del cliente compilando uno stato d’uso della vettura, una specie di check up analitico (come quello di esempio sottoriportato) dove le parti dell’automobile vengono testate e controllate, anche se in modo sintetico o sommario.

Se ad esempio il venditore propone un’auto usata ad un cliente, ma lo mette a conoscenza, ad esempio, che la sonda lambda è da sostituire (messo per iscritto però, con firma del cliente), nulla potrà chiedere il cliente in futuro al venditore perché l’auto consuma troppo, non ha passato la revisione oppure si è danneggiato il catalizzatore. Tuttavia la legge dice anche che a fronte di uno o più difetti segnalati dal venditore l’acquirente può e deve ottenere un adeguato sconto sull’acquisto dell’auto.

In poche parole io ti vendo un'auto che "qui e qui" non è molto affidabile ma nello stesso tempo ti faccio uno sconto di 1.000 €uro. Se ti sta bene mi firmi la liberatoria (relativa SOLO a quelle parti mensionate, per il resto la garanzia sussiste) e te ne vai con la tua "nuova" auto, altrimenti amici come prima!

Ciò che prevede la direttiva dovrebbe essere ovviamente messo in forma scritta. In ogni caso, anche se questo non dovesse essere fatto, la garanzia esiste sempre. Può essere invocata perciò da chi riesce a dimostrare che l'automobile, nuova o usata, gli è stata consegnata da un concessionario, un salonista o chiunque venda veicoli per professione.

Dal 23 marzo 2002 in poi, quindi, non contano nulla né la data di firma del contratto né quella l'immatricolazione dell’auto. Non conta nemmeno il fatto che il contratto firmato riportasse le clausole vecchie: per gli esemplari consegnati dal 23 marzo, queste clausole sono contro la legge e quindi non sono valide.

Si badi bene che la direttiva 99/44 non fissa alcun limite all'anzianità o alla percorrenza della vettura da garantire: la copertura va quindi data anche sugli esemplari molto anziani o sfruttati.

Se il venditore non applica la garanzia e non intende ragioni è necessario rivolgersi ad un’associazione dei consumatori o al giudice per fare valere i propri diritti. Stesso iter per le parti dell’auto che si degradano in maniera non visibile, ma che possono guastarsi e la loro sostituzione rivelarsi onerosa, come per esempio le varie centraline elettroniche presenti nella vettura. In ogni caso, per una ampia visione di questo delicato problema sarà necessario attendere le prime sentenze in merito.

La legge sulle emissioni inquinanti (Euro 1, Euro 2, Euro 3, Euro4)
In alcune città, allorché le centraline di rilevamento misurano nell’aria il superamento dei limiti di concentrazione delle sostanze inquinanti, le amministrazioni locali possono imporre la circolazione a targhe alterne o il blocco totale della circolazione stessa: provvedimento, questo, che colpisce praticamente tutti i veicoli (sono esclusi quelli elettrici, ibridi, GPL…).

Più spesso, le stesse amministrazioni locali provvedono ad effettuare un blocco selettivo del transito dei veicoli. Quindi viene vietata la circolazione ai mezzi più inquinanti che superano i limiti di emissione stabiliti da specifiche direttive europee. Le limitazioni non riguardano invece altre categorie di veicoli "più puliti", individuati principalmente in base alle "norme di omologazione". Quando si acquisterà un’auto usata, sarà quindi bene sapere se il veicolo dovrà circolare in zone soggette a provvedimenti di blocco selettivo della circolazione e che tipo di certificazione ha.

Se si è intenzionati a tenere il veicolo per un discreto numero di anni (almeno 3 o 4), può essere importante distinguere secondo quale "norma" è stato omologato il veicolo che si intende acquistare, in modo da poter prevedere se sarà o no soggetto a tali limitazioni. Visto il costante aumento delle sostanze inquinanti nell’aria, le limitazioni che fino ad oggi prevalentemente riguardavano i veicoli più anziani e quindi più inquinanti, si faranno probabilmente nel tempo più restrittive. E’ ragionevolmente prevedibile che in un futuro prossimo le restrizioni andranno a colpire anche i mezzi che, seppur definiti ed omologati come “ecologici", risultano conformi solo alle direttive CEE di vecchia emanazione.

In caso di acquisto di un veicolo nuovo è sempre consigliabile orientare la scelta sui modelli che risultano omologati in base alle direttive EURO 3 e se possibile EURO 4.
Per un veicolo usato è bene orientarsi su un veicolo omologato almeno EURO 2.

LE NORME EURO

Nella terminologia comune si distinguono, per le autovetture, diversi casi:
Pre-Euro 1 indica i veicoli a benzina “non catalizzati” e i veicoli a gasolio "non ecodiesel". E’ ovvio che questi veicoli sono i primi ad essere colpiti da eventuali provvedimenti di limitazione;
Euro 1 indica i veicoli "ecologici" conformi alla direttiva 91/441.
Il rispetto dei limiti di emissione stabiliti da questa direttiva impose l'adozione della "marmitta catalitica trivalente" sulle vetture nuove;
Euro 2 indica i veicoli "ecologici" conformi alle direttive 93/59 e 94/12.
I veicoli omologati secondo questa direttiva potevano essere immatricolati come nuovi solamente sino al 1° gennaio 2001, eccetto i veicoli denominati “di fine serie";
Euro 3 indica i veicoli "ecologici" conformi alla direttiva 98/69.
A partire dal 1° gennaio 2001 possono essere immatricolate come nuove solo autovetture omologate secondo questa direttiva, a parte il caso di "veicoli di fine serie";
Infine la norma Euro 4, costituita dalla seconda parte della tabella dei limiti di emissione compresa nella medesima direttiva 98/69, che sarà obbligatoria per le autovetture immatricolate come nuove a partire dal 1° gennaio 2006.

Perizie auto e moto usate
Non tutti sanno che c’è una grande novità nel mondo dei servizi dedicati all’automobilista e la compravendita dell’usato.

Le ispezioni Motorbroker: un “uovo di colombo” a cui nessuno aveva ancora pensato: la possibilità di far visionare l’auto che si intende acquistare a un perito iscritto all’albo, che la esaminerà scrupolosamente e vi invierà una scheda dettagliata contenente la “fotografia” dettagliata e attuale dell’auto di vostro interesse. Praticamente come avere il classico “amico meccanico”, ma dove volete voi e quando volete voi. [SM=x57153] [SM=x57153] [SM=x57153]

Seguendo questi consigli difficilmente si avrà la fregatura per l'acquisto di un'auto usata.






http://www.webalice.it/19tds1

E' meglio perdere un attimo della vita che non la vita in un attimo. Guida con il cervello sempre connesso.

Bmwmania.it

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