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Ai distributori fai da te Agip scende di 6 cent

Ultimo Aggiornamento: 27/12/2007 15:30
20/12/2007 18:42
 
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La società Eni riduce il prezzo della benzina: "La manterremo più bassa della media Ue"
Le compagnie indagate per "cartello" accolgono le richieste dell'Authority per prezzi bassi



ROMA - L'Agip del gruppo Eni, riduce "da subito" di 6 centesimi al litro il prezzo di vendita della benzina negli impianti 'fai da te' rispetto ai prezzi del 'servito'. L'iniziativa rientra tra gli impegni che le varie compagnie petrolifere si sono assunte con l'Antitrust che ha così chiuso l'istruttoria verso 9 compagnie sospettate di cartello nella fissazione dei prezzi.

Tutte le altre compagnie - precisa una nota dell'Antitrust - hanno promesso, che non ostacoleranno il processo per l'apertura di distributori nei supermercati così come propongono Governo e Regioni impegnati a "liberalizzare realmente la rete distributiva" e ridurre i prezzi al consumo. Un lavoro, quello dell'Antitrust, che ha riscosso, oltre al plauso delle associazioni dei consumatori impegnate nella lotta contro il caro vita, anche "l'apprezzamento " di Palazzo Chigi.

"Ogni due mesi - ha precisato l'Agip, leader nel settore - modificheremo lo sconto di 6 centesimi per garantire l'annullamento del differenziale con la media Ue". Una risposta alla denuncia avanzata proprio ieri dal ministro per lo Sviluppo Economico che denunciava prezzi record rispetto all'Europa intera: "Con un andamento di questo genere - aveva detto Pierlugi Bersani - abbiamo avvisato le compagnie petrolifere che siamo intenzionati a convocarle".

Storicamente il prezzo di benzina e diesel da noi è sempre stato più alto di quello europeo di 4-5 centesimi. Negli ultimi mesi questa forbice si era ridotta ai minimi storici, intorno al centesimo, ma nelle ultime due settimane il differenziale è tornato ai vecchi livelli. Il sospetto è che le compagnie vogliano massimizzare gli esodi natalizi. Un fenomeno già visto a Ferragosto è già censurato dal ministero.

Questa volta, però, se la forbice dovesse confermarsi per la terza settimana, le compagnie petrolifere saranno convocate in ministero. Gli ultimi dati del ministero fotografano un divario tra i prezzi industriali italiani e le medie dell'Ue a 25, di 5,3 centesimi per la benzina e di 4,7 centesimi per il diesel.

(La Repubblica, 20 dicembre 2007)
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20/12/2007 19:04
 
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Dovrebbero abbassare di 60 centesimi e fargli pure una bella multa alle compagnie che non vogliono farlo.
Non è possibile andare avanti così.
Ma cosa aspetta il governo a prendere una decisione ferma per far si che i prezzi si abbassino in maniera vertiginosa?



http://www.webalice.it/19tds1

E' meglio perdere un attimo della vita che non la vita in un attimo. Guida con il cervello sempre connesso.

Bmwmania.it
20/12/2007 23:55
 
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Le compagnie, sapendo che siamo pelati già dalle accise statali, hanno anche loro voluto mettere lo "zampone"...è che sotto Natale... [SM=x1447029]

Riporto qui di seguito un articolo che ho trovato in rete:


"...Accise sui carburanti (12/12/2007)

Iniziò Mussolini a introdurre 1,90 lire al litro sulla benzina per finanziare la guerra di conquista dell’Abissinia nel 1935. Ma poi tutti i governi che si sono succeduti, indipendentemente dal colore politico, hanno proseguito nell’opera del finanziamento facile, prelevando all’occorrenza il necessario direttamente dalle tasche degli automobilisti. Basti ricordare il «contributo» imposto nel 1956 per compensare la crisi economica derivante dalla chiusura del canale di Suez. E poi il disastro del Vajont (1963), l’alluvione di Firenze (1966), il terremoto del Belice nel ’68, quello del Friuli nel ’76 e quello dell’Irpinia nell’80; ma anche le missioni militari in Libano (1983) e in Bosnia (1996); per finire - si fa per dire, perché il tema è sempre aperto - con il rinnovo del contratto degli autisti di tram e autobus del 2004. Non più tardi di qualche mese fa questo argomento è tornato d’attualità, con il ministro dell’Ambiente Matteoli che è andato alla carica, proponendo un decreto per aumentare le accise su benzina e gasolio (rispettivamente 0,1 e 0,05 euro al litro). Obiettivo: ottenere 350 milioni per finanziare la sostituzione degli autobus inquinanti. Sarebbe stata l’undicesima accisa.
Prese singolarmente si tratta di cifre minime, nell’ordine del millesimo di euro o di 10 centesimi, eppure messe in fila una dopo l’altra, queste dieci una tantum sono diventate col passare degli anni una massa che determina un gravame complessivo di quasi 25 centesimi, un quarto di euro, o se si preferisce 485,90 vecchie lire, che ancora oggi pesano sul prezzo finale di ogni litro di benzina. Non basta però: c’è anche la «tassa sulla tassa». Vale a dire che su questi 25 centesimi di euro, sommati alla vera e propria imposta di fabbricazione (definita per decreti ministeriali), viene aggiunta pure l’Iva del 20%. Risultato: essendo questo tipo di imposta in percentuale sull’ammontare complessivo di tasse e costo del prodotto industriale, e utilizzando gli aumenti di prezzo del carburante dovuti alle variazioni internazionali, il governo può disporre di introiti certi e crescenti. In soldoni: ogni centesimo di aumento sul carburante comporta un maggiore introito di circa 20 milioni di euro al mese per le casse dello Stato. E’ appena il caso di ricordare che, comunque, ogni 3 centesimi di aumento del carburante determinano una ricaduta negativa sull’inflazione, con un incremento dello 0,1%. Complessivamente, l’ordine di grandezza delle entrate fiscali alimentate dai prodotti petroliferi è stato lo scorso anno, secondo i dati dell’Unione petrolifera, superiore ai 35 miliardi (24,7 derivanti dalle accise e 10,5 dall’Iva).

Nel territorio italiano, sull’acquisto dei carburanti gravano un insieme di accise, istituite nel corso degli anni allo scopo di finanziare diverse emergenze. Alcune di esse, però, risultano talmente anacronistiche (la meno recente prevede tuttora il finanziamento della guerra di Etiopia del 1935) da suscitare non poche polemiche a riguardo.

L’elenco completo comprende le seguenti accise:

1,90 lire per il finanziamento della guerra di Etiopia del 1935;
14 lire per il finaziamento della crisi di Suez del 1956;
10 lire per il finanziamento del disastro del Vajont del 1963;
10 lire per il finanziamento dell’alluvione di Firenze del 1966;
10 lire per il finanziamento del terremoto del Belice del 1968;
99 lire per il finanziamento del terremoto del Friuli del 1976;
75 lire per il finanziamento del terremoto dell’Irpinia del 1980;
205 lire per il finanziamento della guerra del Libano del 1983;
22 lire per il finanziamento della missione in Bosnia del 1996;
39 lire per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004.
La somma di tali accise evidenzia, pertanto, una tassazione di 485,90 lire (ossia 25 centesimi di euro) per ogni litro di carburante acquistato..."

fonti: Corriere della Sera e Wikipedia

frecciatricolore.wordpress.com/2007/12/12/accise-sui-car...
[Modificato da Apprendista 320d 20/12/2007 23:56]
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21/12/2007 06:19
 
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Apprendista sei davvero un Grande ...bhe se il governo si prende 25 centesimi al litro .... come facciamo ad avere sempre i conti in rosso????
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Email Scheda Utente
21/12/2007 19:38
 
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Serve poco avere il prezzo inferiore della media UE se poi gli Italiani si ritrovano le buste paga piu' basse d' Europa... [SM=x54333]
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22/12/2007 02:43
 
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Re:
19tds, 20/12/2007 19.04:

Dovrebbero abbassare di 60 centesimi e fargli pure una bella multa alle compagnie che non vogliono farlo.
Non è possibile andare avanti così.
Ma cosa aspetta il governo a prendere una decisione ferma per far si che i prezzi si abbassino in maniera vertiginosa?




[SM=x57154] .... anzi... altro che 60 cent!... la benzina e diesel dovrebbe costare alla stessa maniera ma ad un prezzo FISSO di 1 €,








Mai discutere con uno stupido, prima ti trascina al suo livello e poi ti batte con l'esperienza.
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Email Scheda Utente
27/12/2007 15:30
 
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E' solo un fuoco di paglia..... Date uno sguardo ai prezzi di queste mattina con la benzina che ormai è sugli 1.4..... e col diesel che ormai costa quasi quanto la benzina....

[SM=x57160]
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