Il 1° luglio 2009 la patente a punti compie sei anni. Per la terza volta, dunque, tutte le patenti a punteggio pieno, quelle che hanno già 24 punti, ne riceveranno altri due "omaggio". Il "cadeau" del ministero delle Infrastrutture raggiungerà quasi 26 milioni di italiani su circa 35 milioni di patentati.
Insomma, il 1° luglio arriveranno, tutti insieme, quasi 52 milioni di punti. L'evento, come al solito, fa notizia perché riguarda la maggior parte di noi. Cosa che sta già sollevando le solite piccole polemiche sulla reale efficacia della patente a punti. Quasi tre italiani su quattro da ben sei anni, da quando la patente a punti è entrata in vigore il 1° luglio 2003, non prendono multe che prevedono perdita di punteggio. Complessivamente i punti persi sono stati appena 51 milioni, meno di quelli che verranno elargiti il prossimo 1° luglio, i corsi di recupero frequentati sono stati appena 211 mila e poco più di 100 mila le patenti che hanno perso tutti i punti e che, quindi, sono state sottoposte a revisione.
Tutto ciò a dispetto delle infinite polemiche sugli agguati delle pattuglie, sui semafori "truccati" e sugli autovelox "clonati". Sia chiaro, non si vuole sottovalutare la portata degli abusi compiuti sulle strade dai corpi di Polizia municipale su cui le molte inchieste in corso hanno sollevato il velo ma che, ricordiamolo, dovranno essere provate nelle aule dei tribunali. Sta di fatto, però, che a guardare solo i freddi numeri si avrebbe l'impressione di un popolo di disciplinati al volante (il 1° luglio 2011 dovrebbero salire a 28 punti ben 24 milioni di italiani, si accettano scommesse…).
E invece la realtà è un po' diversa da come la dipingono le statistiche. Certo, un po' più di disciplina, rispetto a qualche anno fa, c'è, anche grazie, va detto, al proliferare degli strumenti di accertamento elettronico delle violazioni. Però le scappatoie concesse dalla legge e dalla prassi dei controlli "all'italiana" sono tante e tali da minimizzare la possibilità di perdita totale del punteggio o anche solo quella di subire una pesante decurtazione.
La maggior parte delle violazioni, infatti, soprattutto quelle più gravi come il superamento dei limiti di velocità e il passaggio con il semaforo rosso, non è contestata immediatamente. I verbali arrivano a casa del proprietario dell'auto quasi sempre alcuni mesi dopo la violazione (la generosissima legge italiana concede 150 giorni di tempo agli "organi di Polizia stradale" per notificare il verbale). Proprietario che a quel punto può salvare i punti del trasgressore non comunicando alla polizia il nome di chi ha commesso la violazione. Certo, questa "uscita di sicurezza" costa parecchio, 263 euro più le spese di notifica… In questo modo, però, non solo non si perdono i punti previsti per quella violazione, ma non si perde il diritto, dopo due anni di buona condotta, al bonus di due punti per chi ne ha almeno venti o al ripristino a quota 20 per chi ne ha di meno. E infatti, dal 2003 il meccanismo della patente a punti ha elargito quasi 25 milioni di punti a chi ne aveva meno di 20 e oltre 158 milioni a chi ne aveva almeno 20. Insomma, più di 180 milioni di punti omaggio rispetto ai 52 milioni persi… qualcosa che non va, forse, c'è per davvero.
Ma vediamo qualche curiosità spulciando i numeri che ci ha fornito il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: l'anno peggiore è stato il 2007, con 9,9 milioni di punti tolti; quello migliore, si fa per dire, il 2005, con 8,7 milioni. La maggior parte dei punti, poi, è stata tolta agli uomini, il 76%, ma le donne sono sempre più indisciplinate. Nel 2003 perdevano il 19% dei punti, nel 2008 questa percentuale è salita al 27%. Sempre più pericolosi, invece, i neopatentati. Nella fascia d'età 18-20 anni si prendono sempre meno multe ma le violazioni sono sempre più gravi: si è infatti è passati da una media di 4,8 punti per multa del 2003 a una media di 7,5 nel 2008.
Al contrario di ciò che dicono le statistiche sull'incidentalità, la fascia d'età più indisciplinata è quella 31-40, 12,8 milioni di punti persi dal 2003 a oggi. Quella più disciplinata, invece, escludendo i minori di 20 anni e i maggiori di 70, è quella compresa tra 61 e 70, con 4,1 milioni di punti persi. Infine, il dato sulle province. Quella dove si sono persi più punti è Milano, con quasi 4 milioni, davanti a Roma (3,2) e Napoli (2,2). In fondo alla classifica le province più piccole (tutte del Sud): Isernia (63 mila punti persi), Enna (87 mila) e Oristano (104 mila). Se però si fa il rapporto tra punti persi e patenti, in testa alla classifica si piazzano tre città emiliano-romagnole: Modena (2,17 punti per ogni patente), Ferrara (2,01) e Ravenna (1,99). In coda, invece, tre città del Sud, Cagliari (0,64), Sassari (0,80) e Lecce (0,86).
P.s. A proposito, per avere il bonus di due punti non bisogna fare nulla. L'accredito sarà effettuato automaticamente dal cervellone del ministero. La voce, che periodicamente torna a girare, sulla necessità di telefonare al ministero per farsi riconoscere il bonus è una "bufala". La telefonata all'848 782782 serve solo a conoscere il proprio saldo punti. La chiamata non è gratis, costa come una telefonata urbana.
Mai discutere con uno stupido, prima ti trascina al suo livello e poi ti batte con l'esperienza.