http://bmwmania.altervista.org/html/modules.php?name=News&file=article&sid=159
Accelerazione 0-100km/h: 8″50
Accelerazione 0-1000m: 29″64
Consumo in autostrada: 13,928 km/l
Consumo urbano: 10,323 km/l
Frenata a 100km/h: 37,400 m
Ripresa da 40 a 120 km/h in VI: 23”03
Ripresa da 80 a 120 km/h in VI: 12”14
Rumore a 130 km/h: 67,400 db
Rumore pave a 50 km/h: 71,000 db
Velocità max: 216,400 km/h
C'è soltanto un piccolo due litri turbodiesel sotto il cofano della “5” Touring, che però senza targhetta di identificazione posteriore non si lascerebbe in verità “scoprire” così facilmente, a conferma che il detto “piccolo è bello” può ben valere. In effetti, la nuova station wagon bavarese di taglia medio-alta e segmento premium sorprende in maniera particolare in due settori, affiancando all’eccelso comportamento dinamico proprio il rendimento del propulsore. Si tratta del conosciuto quattro cilindri nella versione più evoluta, sulla quale cavalli e coppia di notevole livello sono parte di un quadro più ampio che vede primeggiare la qualità dell’erogazione. Che risulta corposa e ben presente già attorno ai 1500 giri, evidente nella gamma intermedia e mordente verso la zona rossa, tradizionalmente più elevata del consueto sui diesel BMW a vantaggio di un arco di erogazione più ampio e di una maggior capacità di allungo. Non mancano all’appello altre qualità da “grande”, come dolcezza e rotondità di erogazione; giusto nelle partenze da fermo, all’attacco della frizione, l’unità richiede qualche centinaio di giri in più del solito per non rischiare l’arresto, ed è forse l’unico momento dove la rilevante mole della vettura (1878 kg effettivi in ordine di marcia, col pieno di carburante) incide con una certa consistenza. Lascia un velo di perplessità, invece, lo Start/ Stop, di serie ed escludibile con un tasto. La sua efficacia nella riduzione di consumi ed emissioni, sia pur leggera, è comprovata, ma nel tipico traffico italiano – un po’ convulso e poco ordinato – il sistema lavora in realtà per ben poco tempo: giusto uno-due secondi tra l’arresto completo del veicolo e la ripartenza, con lo spegnimento talvolta quasi in controfase con il riavvio, di suo puntuale ma non fulmineo. Docile e ben manovrabile il cambio manuale, ma si lascia senz’altro preferire l’automatico Steptronic a otto rapporti.
Pur motorizzata “mignon”, la Serie 5 Touring non manca dunque di una tangibile brillantezza, necessaria per apprezzare al meglio le doti d’autotelaio. Che si possono riassumere con l’eccellenza, tanto è spiccato il piacere di guida e adattabile a gusti e umori il comportamento dell’auto. Meritano un plauso le sospensioni con ammortizzatori regolabili (sistema DDC), già apprezzate sulla 530d berlina: si adattano in automatico secondo stile e velocità di marcia, lasciano al guidatore la regolazione su tre posizioni base, in combinazione alla differente risposta di sterzo (più pesante e diretto) e risposta dell’acceleratore (ciascun parametro è personalizzabile individualmente, tramite il computer di bordo). Si spazia così da un assorbimento davvero vellutato, ideale in città o per una marcia il più possibile rilassante, ad una fermezza sportiva della risposta, che se non raggiunge l’effetto diretto di sospensioni convenzionali, si avvicina tuttavia sensibilmente offrendo il grande vantaggio della versatilità.
Spicca anche lo sterzo, leggero a sufficienza e sensibile solo l’indispensabile nella modalità Comfort d’assetto, per poi divenire saldo e comunicativo in quella Sport. È vero che l’autotelaio, assai preciso e composto, aiuta considerevolmente nella definizione di traiettorie precise: la 520d Touring è una di quelle auto che migliorano la “resa” del guidatore. Su questa motorizzazione base non è disponibile, assieme all’assetto regolabile, il controllo computerizzato del rollio (Dynamic Drive), ma in verità il coricamento laterale, pur presente, resta sempre modesto e ben sotto controllo; un filo di sottosterzo progressivo accompagna gli ingressi curva un po’ aggressivi, mentre il retrotreno resta ben saldo. E con il DSC disinserito, l’effetto autobloccante generato dal controllo di trazione permette di sconfinare nel “magico” regno del sovrasterzo di potenza, che il capace 2 litri turbodiesel accompagna volentieri. Al di là degli eccessi, la Touring resta magistrale nel combinare la compostezza con la maneggevolezza: incide la sterzata integrale (optional), ma resta il fatto che a bordo si spazia con armonica progressione dalla bella agilità in città ad una granitica stabilità sul veloce, passando da un dinamismo mordente, per la stazza dell’auto, nel misto guidato.
Ed ecco il cronometro, a convalidare tante belle sensazioni: lo “ zero- cento” è digerito in appena 8 secondi e mezzo, la velocità di punta di poco inferiore al dato dichiarato ma pur sempre superiore ai 215 km/h e le riprese corpose e consistenti anche in sesta marcia, il che non guasta mai. La frenata è mordente quanto raffinata nella modulabilità, mentre l’insonorizzazione è sopraffina fino ai 140-150 chilometri orari effettivi, eccellente alle andature superiori. Il consumo, infine, non delude certamente le aspettative di autonomia e risparmio rispetto ad unità dalla cubatura più impegnativa: quasi 14 km/litro in autostrada, 13 km/litro nella circolazione extraurbana e poco più di 10 chilometro/ litro in città. Un risultato sul quale incide il peso elevato che obbliga a un certo carico il due litri common rail
[Modificato da ///Mman 02/03/2011 00:10]
Mai discutere con uno stupido, prima ti trascina al suo livello e poi ti batte con l'esperienza.