[bmw 220d coupé msport] BMW 220d Coupé MSport

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///Mman
00martedì 5 maggio 2015 22:08






L'eleganza non rientrava certo tra le qualità della Serie 1 Coupé. Ciononostante è piaciuta lo stesso, con un discreto successo di vendite, perché era piccola, agile e divertente da guidare. La nuova BMW Serie 2 Coupé tira una bella riga nera sul passato e, oltre alla sigla, cambia stile e missione. Con sette centimetri in più di lunghezza, di cui tre nel passo, risulta decisamente più slanciata ed equilibrata. Davanti si ritrovano i classici stilemi di Monaco, la fiancata prosegue poi pulita fino alla coda, dove spicca l’imponente assale posteriore, uno dei punti di forza della vettura. Che sulla strada si presenta proprio bene, ben piantata sulle grandi ruote con gommatura differenziata davanti (225/40) e dietro (245/35).

Com'è fatta. Dentro è la solita BMW, in grado di offrire un ambiente semplice, minimalista (forse fin troppo) e un posto guida impostato in modo squisitamente sportivo. Il sedile sostiene e fascia correttamente, il volante ha una bella impugnatura con i due paddle del cambio bene a portata di dita, mentre la pedaliera, a causa dell’ingombro del gruppo motore-cambio, è visibilmente disassata a sinistra. Quanto ai comandi secondari, i pochi rimasti sono chiari e facilmente raggiungibili, considerando che il punto di riferimento resta l’iDrive, con una novità in più: sulla classica manopolona è stato aggiunto un touch pad, che permette di scrivere, per esempio, le lettere di un indirizzo per il navigatore. Attorno, invece, ci sono i tasti per la scelta rapida dei vari menu. L’abitacolo è come sempre rifinito con notevole cura. Trattandosi di una coupé, i posti anteriori sono stati privilegiati, ma una persona di corporatura normale sta abbastanza comoda anche dietro. L’accessibilità non è proprio il massimo, nonostante i sedili anteriori che avanzano di un bel po’ quando li si reclina in avanti: ma questo fa parte del gioco. Quanto al bagagliaio, c’è abbastanza spazio per affrontare un lungo viaggio senza patemi, con in più la possibilità di ribaltare gli schienali del sedile posteriore (frazionato 60-40%).

Come va. La Serie 2 che vi presentiamo in queste pagine è la 220d, con ogni probabilità la versione più apprezzata e venduta sul nostro mercato. Dentro il cofano c’è il classico quattro cilindri turbodiesel di due litri. Continuamente rivisto e aggiornato, è già in regola con la normativa Euro 6. Si tratta di un motore dalle indubbie qualità, a cui rimproveriamo solo una certa ruvidità di funzionamento, accompagnata da una rumorosità poco gradevole. Un quattro cilindri a gasolio non suona mai bene, ma qui lo si nota di più, forse perché si tratta di una coupé, per giunta marchiata BMW. Ma basta prendere velocità per dimenticarsene: coppia in abbondanza, potenza, un turbo lag quasi inesistente, una grande efficienza di funzionamento a ogni regime. L’abbinamento con il cambio automatico a otto marce (un optional da 2.350 euro) è quanto mai indovinato: ogni passaggio di marcia è rapido, preciso, con un calo di giri minimo tra l’uno e l’altro, così come sono puntuali le scalate. L’ottavo rapporto molto lungo (65,1 km/h a 1.000 giri/min), inoltre, limita la rumorosità e i consumi a velocità autostradali. In particolare, selezionando l'opzione EcoPro è possibile centellinare ogni goccia di gasolio. Con questa modalità, infatti, motore e il cambio lavorano in modo da consumare il meno possibile, il climatizzatore funziona a regime ridotto. Guidando con attenzione, ci si può avvicinare alla mitica soglia dei 20 chilometri con un litro di gasolio, che scendono appena sotto ai 15 quando ci si immerge nel traffico più congestionato. Qui dà una bella mano lo Start&Stop che, secondo le nostre prove, influisce positivamente sul consumo cittadino per un buon 5%. C’è tuttavia una (piccola) controindicazione: qualche scossone di troppo a ogni riavviamento, dovuto alla disposizione longitudinale del motore. Nulla di che, ma è bene tenerne conto, se si fa tanta città. La 220d è davvero l’auto giusta per chi deve (o vuole) fare strada: è una vera macinatrice di chilometri, che scorrono via quasi senza accorgersene. Non nel relax più assoluto, certo, ma con quella giusta compartecipazione alla guida che rende ogni spostamento un’esperienza gratificante. Le dimensioni compatte, la giusta ripartizione dei pesi, la rapidità e la precisione dello sterzo. Basta selezionare con il cursore sulla console il setup Sport o, meglio ancora, lo Sport+, e si va da una curva all’altra con una facilità sconcertante assaporando ogni grado dello sterzo che, da parte sua, restituisce un quadro completo di tutto quello che stanno facendo le ruote. E con 780 euro si possono avere anche gli ammortizzatori a controllo elettronico, che permettono di adattare ancor meglio la vettura alle proprie esigenze di guida. Un discorso a parte mertitano i freni. Il pedale ha una bella consistenza e una corsa breve, come si confà a una vera sportiva. L’impianto, poi, si è dimostrato potente e affidabile, tanto da sopportare senza problemi sia il test di affaticamento sia i giri sulla pista Handling.



19tds
00martedì 5 maggio 2015 22:12
Da quel che ho letto mi sembra un'ottima auto, aspettiamo a vederla dal vivo. [SM=x54335]
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