Anche i giganti, a volte, sono costretti a tirare la cinghia. Emblematico l’esempio di Bmw, i cui positivi risultati commerciali saranno accompagnati da una politica di taglio dei costi nei prossimi anni, con l’obiettivo di risparmiare ben 8,7 miliardi di Euro entro il 2012.
Tre gli ambiti in cui il costruttore di Monaco userà le cesoie: i 36 miliardi di dollari spesi annualmente per i materiali di consumo dovranno essere ridotti a 30, il taglio del personale consentirà risparmi per ulteriori 750 milioni, mentre la percentuale destinata ad investimenti in ricerca e sviluppo calerà dall’attuale 6,1% al 5/5,5%.
Nel contempo, per aggirare l’innalzamento dei costi produttivi in Germania, gli stabilimenti di Spartanburg (US), Oxford (GB, dedicato esclusivamente a Mini) e Shenyang (Cina) vedranno aumentare il proprio ritmo produttivo: in particolare, negli Stati Uniti si passerà dalle 150,000 vetture annue alle 240,000.