Re: Re:
ANDRIGALI, 12/11/2009 11.11:
E così, chi non ha conoscenze, deve faticare almeno il doppio di chi ce le ha...
Quando lavoravo negli USA, ma è comunque diffuso nei paesi a lingua anglosassone, non esiste il concetto di "raccomandazione" e quindi ognuno ha le stesse possibilità di chiunque altro (esistono anche le eccezioni, ma sono rare...).
Per lo stesso concetto trasposto tutte le aziende da me contattate, sia in risposta ad un offerta che per libera iniziativa, mi hanno sempre risposto con 2 righe, a differenza di quelle italiane anche se facenti parte di gruppi internazionali. (E' appunto capitato che la filiale estera risponde, quella italiana no: vedi ad esempio Porsche.)
Addirittura nel caso di Lotus e Tesla mi è stato risposto tramite lettera intestata, catalogata e firmata dal responsabile del personale: una cosa impensabile in Italia e che fa comprendere quanta sia maggiore l'attenzione all'estero per il lavoratore.
Per fortuna ho un lavoro e mi sto solo guardando in giro visto la riduzione di tutti i budget nei teams, però in caso contrario - e magari con una famiglia ed un mutuo - la cosa sarebbe veramente preoccupante: invece di far cantare l'inno d'Italia in ogni pubblicità sarebbe meglio che aziende e classi dirigenti si dessero da fare a fare in modo che gli italiani rimangano in italia e non debbano scappare all'eatero per essere trattati normalmente.
E posso dire che nei miei trascorsi, in Audi, BMW, Mercedes, Toyota (ma anche Boeing, Airbus, Bell Textron) ho incontrato tanti italiani da credere di essere in Italia mentre ero all'estero.