Quando nel 1977 le forze armate statunitensi decisero di pensionare la mitica jeep “Willie” , quella che abbiamo visto tutti in un milione di film bellici, venne lanciata una gara d’appalto per la costruzione di un veicolo trasporto-truppe-materiali dotato di standard di sicurezza maggiori rispetto alle quattro viti e al po’ di tela che erano la base strutturale della Willie.
Lamborghini in Italia cominciò a studiare un mezzo con quattro ruote motrici, lungo cinque metri e più, con quattro porte per una maggiore abitabilità, coperto e blindato. Vi mise sotto il cofano il portentoso motore della Countach, ed ecco nato il SUV.
Naturalmente negli USA erano allo studio altre proposte, che vennero però sconvolte appena presentata la LM002: essa era tecnicamente e filosoficamente di un altro pianeta. Influenzati da quanto avevano visto, gli ingegneri militari svilupparono il progetto “Cheetas” che nelle sue evoluzioni seguenti sarebbe divenuto infine l’attuale Humvee, standard dei mezzi di trasporto militari, e non solo, odierni.
Lamborghini non si arrese: il suo LM002 era una vettura stradale prestata ai militari: usando il know how italiano nel design di interni sviluppò una suite su quattro ruote, in grado di far impallidire le più blasonate Rolls e Mercedes anche per quanto riguarda le prestazioni su strada, nonostante la mole e la derivazione outlander del progetto.
LM002, proprio per questa spiccata ed allora unica dote di ambivalenza, venne adottata come mezzo ufficiale della scorta di svariati emiri e sceicchi dell’area mediorientale, ancora oggi negli Emirati Arabi Uniti ve ne sono sessanta in servizio attivo in dotazione alla guardia personale del Re, ma era, e lo è ancor di più oggi, uno status symbol irrinunciabile per l’aristocrazia.
Il defunto Rais Saddam Hussein ne possedeva addirittura tre: uno per ogni garage che aveva nella capitale, tutti blu navy .Veramente Saddam possedeva anche una Ferrari 512 “testarossa” viola, una Bentley continental bianco perla e una rarissima Lamborghini Miura, pure questa viola(!).Oltre, naturalmente ad una pattuglia di Rolls, Mercedes e BMW di ogni epoca da far urlare qualsiasi appassionato di auto al mondo.
Ma la vera gemma erano gli LM002, magnificamente personalizzati su suo diretta ordinazione alla casa: blindati contro qualsiasi arma leggera e pesante, le portiere foderate di kevlar e piastre di ceramica potevano sopportare l’impatto di un missile anticarro, dotate di interni in cuoio fatti a mano di color rosso intenso, con un sistema di areazione/filtraggio in grado di reggere a un attacco chimico. Una favola, un’opera d’arte su ruote…
Quando i marines giunsero alle porte di Baghdad, Saddam diede ordine di disperdere,ed in alcuni casi di seppellire, la sua imponente collezione di auto. Chissà se nella buca nel quale lo hanno trovato pensava mai ai suoi gioielli?Certamente ci pensavano i soldati americani e i suoi nemici interni!
Buona parte della collezione è stata distrutta: rubata, vandalizzata per sfregio, usata come trofeo da giovani ragazzi dell’Idaho che si facevano fotografare alla guida di pezzi inestimabili, impegnati tra loro in mozzafiato “ un miglio secco” per le strade cittadine con le natiche poggiate su svariate centinaia di migliaia di dollari di ingegneria automobilistica…
Ma il peggio lo avrebbero riservato alla bellezza più rara: Rinvenuta l’ultima LM002 superstite nei sotterranei del ministero della difesa irakeno, i soldati non ebbero altra idea che usarla come mezzo “ di rappresentanza” del proprio comandante.
Ma quello splendore era ben noto in città:al terzo attentato il comandante pensò bene di tornare ad un più anonimo Humvee.Ma la resistenza dell’LM002 aveva attirato l’attenzione del nucleo sminatori del battaglione. In quel periodo del conflitto l’uso indiscriminato delle V.B.I.E.D, bombe telecomandate devastanti poste sulla strada nell’attesa dei mezzi militari, stava diventando tristemente frequente,si decise quindi di usare la LM002 rimasta come cavia, al fine di sperimentare l’effetto protettivo di certe piastre in titanio poste sotto i sedili a protezione degli occupanti.
Il diciotto Luglio 2004, a Baqubah, avvenne lo scempio. La LM 002 che vedete nella foto, una delle trecentoventotto prodotte in tutto, venne fatta deflagrare. Le piastre di titanio non funzionarono. L’esperimento fu inutile. Quest’auto non esiste più.
Gira una storia in rete: Pare che il marine colpevole di aver proposto l’uso sconsiderato della “Rambo-Lambo” , nomignolo affibbiatole negli USA durante gli anni ottanta, abbia scoperto il valore economico, ad oggi circa mezzo milione di dollari, e storico della LM002. Dicono ci rida sopra, “una volta ho fatto saltare la Lambo di Saddam, Rambo sono io…”
Speriamo non veda mai la Gioconda, o una delle opere di Keith Haring, chissà cosa potrebbe fare…