Brunetta : Legge per fare uscire di casa i ragazzi a 18 anni.

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Dworks
00mercoledì 20 gennaio 2010 21:46
Re:
spillo75, 20/01/2010 19.06:

Io credo che ognuno ha la sua situazione familiare. Io ho avuto la fortuna di lavorare subito dopo il diploma, ma ho continuato a vivere con i miei fino a 31 anni, senza alcun problema di convivenza nè di disperazione da parte mia o dei miei genitori. Dopo ho deciso di andare a vivere con la mia ragazza e dopo due anni di vita insieme abbiamo deciso di acquistare casa.
Il fatto è che se uno ha una famiglia senza problemi economici e non ha particolari esigenze di autonomia, per me può vivere con i suoi fino a 60 anni tanto a me non levano nulla dalla tasca, e non deve esserci nessun Mini-stro (tralatro un ex bamboccione) che mi dica se devo uscire di casa o meno.




Sottoscrivo nella misura che una legge non può imporre ad una famiglia di allontanare i propri figli.
Tuttavia esiste chi fa come te e rimane una persona coerente che persegue un suo scopo legittimo e con l'aiuto indiretto della famiglia si prepara a crearsi la sua di famiglia, e chi invece ne approfitta e rimane un vero e proprio bamboccione riverito sempre e comunque dalla famiglia stessa.
Quest'ultima categoria è quella che poi, quando lo incontrri fuori o sul lavoro, crea dei grandissimi problemi perchè è normalmente viziato e pretende dagli altri lo stesso trattamento riservatogli dalla famiglia... E questa è una vera e propria piaga sociale italiana.

Basta vedere il comportamento dei ragazzi del nord europa per comprendere quanto siano più avanti dei nostri, e questo non pregiudica il rapporto con la famiglia: tutto sta a come la famiglia stessa ha educato i ragazzi.

mario_69
00giovedì 21 gennaio 2010 09:25
Re: Re:
Dworks, 20/01/2010 21.46:




Sottoscrivo nella misura che una legge non può imporre ad una famiglia di allontanare i propri figli.
Tuttavia esiste chi fa come te e rimane una persona coerente che persegue un suo scopo legittimo e con l'aiuto indiretto della famiglia si prepara a crearsi la sua di famiglia, e chi invece ne approfitta e rimane un vero e proprio bamboccione riverito sempre e comunque dalla famiglia stessa.
Quest'ultima categoria è quella che poi, quando lo incontrri fuori o sul lavoro, crea dei grandissimi problemi perchè è normalmente viziato e pretende dagli altri lo stesso trattamento riservatogli dalla famiglia... E questa è una vera e propria piaga sociale italiana.

Basta vedere il comportamento dei ragazzi del nord europa per comprendere quanto siano più avanti dei nostri, e questo non pregiudica il rapporto con la famiglia: tutto sta a come la famiglia stessa ha educato i ragazzi.





Quoto tutto..... [SM=x54348]
LAURAG84
00venerdì 22 gennaio 2010 17:13
Io ritengo che certi genitori cerchino di dare troppo ai loro figli, pensano che loro, non hanno potuto, non hanno avuto, non hanno fatto, non hanno visto...ecc...quindi danno tutto di tutto ai figli. Non gli fanno, il più delle volte, capire il valore dei soldi, di quanta fatica si faccia per guadagnarli. Danno loro sempre la pappa pronta, ed è quindi ovvio che non capiranno mai i sacrifici dei genitori e che cerchino di arrangarsi anche con le loro forze, per non spremere i due poveri "vecchi".
Poi c'è da distinguere da quelli che a scuola ci vanno per scaldare il banco, tanto c'è mamma e papà e da quelli che veramente meritano di studiare, ma questo è sempre colpa dei genitori (se i miei avessero visto che non studiavo o che la tiravo per le lunghe, mi avrebbero dato un calcio nel c [SM=x54350] e mi avrebbero mandata a lavorare subito).
Trovo vergognoso un mio amico che c'ha 33 anni ed ancora fa l'università di sociologia!!!!! Se almeno fosse medicina....
In ogni caso ci vogliono dei pesi e delle misure, delle distinzioni, fra i vari casi e comunque non dovrebbe esserci una legge...dovrebbe venire da se...
franz60
00venerdì 22 gennaio 2010 19:33
Re:
LAURAG84, 22/01/2010 17.13:

Io ritengo che certi genitori cerchino di dare troppo ai loro figli, pensano che loro, non hanno potuto, non hanno avuto, non hanno fatto, non hanno visto...ecc...quindi danno tutto di tutto ai figli. Non gli fanno, il più delle volte, capire il valore dei soldi, di quanta fatica si faccia per guadagnarli. Danno loro sempre la pappa pronta, ed è quindi ovvio che non capiranno mai i sacrifici dei genitori e che cerchino di arrangarsi anche con le loro forze, per non spremere i due poveri "vecchi".
Poi c'è da distinguere da quelli che a scuola ci vanno per scaldare il banco, tanto c'è mamma e papà e da quelli che veramente meritano di studiare, ma questo è sempre colpa dei genitori (se i miei avessero visto che non studiavo o che la tiravo per le lunghe, mi avrebbero dato un calcio nel c [SM=x54350] e mi avrebbero mandata a lavorare subito).
Trovo vergognoso un mio amico che c'ha 33 anni ed ancora fa l'università di sociologia!!!!! Se almeno fosse medicina....
In ogni caso ci vogliono dei pesi e delle misure, delle distinzioni, fra i vari casi e comunque non dovrebbe esserci una legge...dovrebbe venire da se...




..... [SM=x54328] sorella.....

.....non posso che dire [SM=x57154] e fare un [SM=x54332] !!..... [SM=x54348]

..... [SM=x54339] ..... [SM=x54328] .....
ilmarchese78
00lunedì 25 gennaio 2010 18:36
Intanto ieri il nostro ministro Brunetta ne ha sfornata un'altra delle sue "brillantissime idee": aiutare i giovani con 500 euro al mese...togliendone altrettanti ai pensionati.
In pratica una specie di Robin Hood in salsa italica che però a differenza dell'originale, toglie ai poveri per dare ai poveri!!!
Come direbbe Homer Simpson: Miticoo!!!
Pensate che è stato sputtanato dallo stesso governo, che si dissocia da questa nuova uscita roboante:

MILANO - Cinquecento euro al mese per i giovani, agendo sulle pensioni di anzianità, per aiutarli così a uscire di casa. È la proposta anti-bamboccioni che il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, ha avanzato durante la puntata di Domenica In su Raiuno. Ma in serata viene smentito duramente da Palazzo Chigi: «Quella del ministro Brunetta è un'idea del tutto personale, una posizione mai concordata all'interno del governo», dice una nota ufficiale.

BAMBOCCIONI - «La verità - ha detto Brunetta, tornando sul tema del fenomeno dei "bamboccioni" - è che la coperta è piccola e quindi non ci sono risorse per tutti. Secondo me si deve agire sulle pensioni di anzianità, quelle che partono dai 55 anni di età. Facendo in questo modo si potrebbero trovare risorse che consentirebbero di dare ai giovani non 200 ma 500 euro al mese» ha spiegato il ministro, sottolineando che su questa proposta «è d'accordo anche il ministro Tremonti». In tv Brunetta ha riconosciuto che «una proposta del genere scatenerebbe le proteste dei sindacati, che sono quelli che difendono i genitori», ma per il ministro si deve andare nella direzione di dare «meno ai genitori e più ai figli». «L'Italia - ha aggiunto il ministro - è piena di giovani perbene, che rischiano e che vogliono la libertà. La colpa, se hanno la libertà tarpata, è nostra, dei loro genitori».
filovirus59
00lunedì 25 gennaio 2010 19:54
ma il ministro dovrebbe sapere che un giovane resta a casa perchè non riesce a trovare facilmente un lavoro visto che lui(il ministro) costringe i genitori a lavorare fino a 65 anni.
A123693
00martedì 26 gennaio 2010 07:54
scusate ma...se io avessi un'appartamento sfitto e ci mandassi mio figlio...lo stato gli darebbe 500 euro al mese? whoaohh!! e per quanto? finchè non trova lavoro?...allora potrebbe essere per sempre!! [SM=x57156]

spillo75
00martedì 26 gennaio 2010 19:38
Bhe se si tratta di mettere mano alle pensioni dei parlamentari (min 3000 € mensili) e dei graduati (30-35 mila € all' anno) ben venga.
Ma ho il sospetto che non si toglieranno i soldi alle categorie di cui sopra.
Allora si potrebbe risparmiare per esempio sulle auto blu che in Italia sono davvero tantissime, forse troppe.
No, neanche questa sembra una buona idea, valli a convicere i vari sottosegretari, commessi e uscieri vari che se vuoi girare in auto te la devi comprare e ci devi mettere la benzina, non te la puo pagare lo stato.
E allora moltiplichiamo le forze nella guerra all' evasione fiscale, ovvero facciamola seriamente.
No! Così si perderebbero voti!
Cari ragazzi, mi sa che non c'è speranza. [SM=x54337]
filovirus59
00martedì 26 gennaio 2010 19:59
magari i parlamentari avessero una pensione.....hanno un vitalizio e come tale esente da tasse. dovrebbero fare come noi che dopo 40 anni di contributi ci danno una pensione ( e ci paghiamo anche le tasse) da fame.
Marco320
00giovedì 28 gennaio 2010 22:53
Io sono molto giovane, ho 19 anni, e studio..Prima di laurearmi passera ancora qualche anno, ma già da ora i miei vizi e bisogni me li pago con un lavoretto saltuario..ogni figlio secondo me deve pesare il meno possibile sulla famiglia se ha la possibilità di farlo..
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