Autojournal elogia le linee tese e muscolose della berlina italiana, il bel frontale aggressivo, con i sei proiettori circolari, e i marcati passaruota. Nettamente cresciuta rispetto alla 156, la 159 segna però timidi passi in avanti in fatto di abitabilità, con uno spazio piuttosto ristretto per le gambe dei passeggeri posteriori rispetto a quello che gli ingombri esterni lasciano presumere. Neanche la 320 offre molto spazio e il tunnel centrale piuttosto ingombrante rende il divano posteriore comodo solo per due passeggeri. In compenso il bagaglio della Bmw è leggermente più ampio (460 litri contro i 405 dell’italiana) più regolare ed accessibile.
Finiture ed ergonomia sono ancora migliori sulla tedesca, l’italiana offre infatti una seduta un po’ alta. Potenza e coppia sono molto simili: il 1.9 JTD italiano eroga 150 cv e 32,6 kgm a 2.000 giri/min, il quattro cilindri bavarese 163 cv e 34,7 kgm sempre a 2.000 giri/min . I cento chili in più dell’italiana (1630 kg) rendono riprese e accelerazioni meno vivaci sull’italiana e i rapporti un po’ lunghi di un cambio altrimenti esemplare costringono spesso a scalare di uno o due rapporti. Il motore tedesco soffre meno dell’inerzia del JTD un po’ pigro sotto quota 2.000 giri. Le tenuta del modello Alfa è comunque esemplare e in fatto di confort offre una migliore capacità di assorbimento delle sconnessioni. La bavarese è decisamente più rigida con risposte piuttosto secche degli ammortizzatori. La bavarese vince il confronto ma non di larga misura. La 159 è difatti un progetto ben riuscito, tranne per un' abitabilità posteriore non proprio eccelsa e per un peso eccessivo, che penalizza consumi e prestazioni.
Mai discutere con uno stupido, prima ti trascina al suo livello e poi ti batte con l'esperienza.