Il famoso sistema di rilevazione automatica della velocità è attivo solo 4 o 5 ore su 24. Ma funziona lo stesso: l'effetto placebo è straordinario
Sorpresa: il Tutor, l'infallibile sistema di rilevazione automatica delle infrazioni (calcola la velocità media di un'auto su un lungo tratto di autostrada) è quasi sempre spento. Delle fatidiche 24 ore in cui dovrebbe essere sempre in funzione infatti questo sistema è attivo al massimo per quattro o cinque ore. Pochissime.
Motivo? La polizia stradale non ha il personale per gestire la valanga di multe che il Tutor "sparerebbe" durante il suo funzionamento. Basta infatti che questo sistema stia acceso per poche ore per accumulare una mole di contravvenzioni spaventosa, in grado di ingolfare tutto il sistema di contestazione delle multe della Polizia.
Ovviamente il Tutor non viene spento a caso: in un tratto di autostrada si fa sempre in modo che su un lungo tratto, dopo una postazione disattivata ce ne sia almeno una accesa, in modo tale da assicurare un minimo di controllo su ogni zona dell'autostrada. Ma non basta: è solo l'ennesima, triste contraddizione, del complesso sistema di sicurezza stradale che ha proprio nella carenza dei controlli la sua falla più grande. Perfino quando tutto il sistema sanzionatorio è affidato a un congegno elettronico, basta che in una piccola parte della "catena di lavorazione" sia previsto l'intervento umano per far inceppare tutto.
La cosa più straordinaria in tutta questa vicenda è che nonostante il Tutor sia quasi sempre inattivo, funziona: come abbiamo visto la maggior parte degli automobilisti rallenta lo stesso e la velocità media di percorrenza si abbatte drasticamente con straordinari risultati sul fronte della diminuzione di incidenti, morti e feriti: dove è montato - 1.120 km di carreggiate che diventeranno 1.700 entro la fine del 2008 - il tasso di mortalità è sicurezza stradale: da un anno all'altro su alcuni tratti autostradali il tasso di mortalità è diminuito del 50% e quello relativo ai feriti del 34%. Soprattutto considerando che nella rimanente rete autostradale la diminuzione è stata appena del 6,71% e, per quanto riguarda i feriti, solo dell'11,44%. Dove c'è il Tutor infatti si rispettano in pratica i fatidici 130 orari: le velocità medie sono diminuite di 16 km/h e quelle di punta addirittura di 23 km/h. Insomma un effetto placebo fenomenale, così come è stato tempo fa per la patente a punti.
Certo, c'è sempre la valanga di multe che il sistema "spara" in quelle poche ore in cui è acceso. Ma questo dipende dall'elevato traffico delle nostre autostrade: anche una percentuale bassissima di persone che violano i limiti di velocità si trasforma - in assoluto - in un numero consistente di violazioni, tale da mettere in crisi il sistema sanzionatorio.
Ovviamente tutto questo non significa il classico "contrordine compagni, in autostrada si può tornare a correre". Ma di questo passo, se il Tutor non riuscirà a garantire la certezza della pena 24 ore su 24, si può star certi che l'effetto placebo svanirà e, proprio come è successo per la patente a punti, i benefici in termini di riduzione di incidenti, morti e feriti svanirà come neve al sole
(La Repubblica, 14 dicembre 2007)